Imola, sequestrato centro massaggi orientale

massaggiIMOLA – Assunte, licenziate e poi ri-reclutate altrove. E cosi’ le ragazze del “Centro benessere d’oriente” di via Lambertini a Imola non erano mai le stesse, ma alla fine facevano tutte la stessa cosa: si prostituivano. Fatto sta che oggi i Carabinieri di Imola hanno messo i sigilli al centro e fatto scattare il divieto di dimora nella provincia di Bologna per cinque donne cinesi (due 28enni, due 37enni e una 41enne), residenti tra la stessa Imola e Faenza, accusate di favoreggiamento e sfruttamento aggravato della prostituzione in concorso. Il provvedimento, emesso dal Gip Rita Chierici del Tribunale di Bologna, scaturisce dalla richiesta del pm Giampiero Nascimbeni, a seguito delle indagini dei Carabinieri, durante un anno, sul centro benessere. Qui le ragazze, oltre ai massaggi, offrivano prestazioni hard sotto l’organizzazione delle cinque donne. E, sottolinea una nota dei Carabinieri, “non erano mai le stesse poiche’ venivano assunte da altri centri massaggi e successivamente licenziate dopo poche settimane per essere a loro volta reimpiegate in altre strutture del Nord Italia”. A Imola trascorrevano l’intera giornata nel centro massaggi (dalle 9 alle 23) e la notte rimanevano in un piccolo appartamento situato nella stessa palazzina di via Lambertini. Per incrementare il giro di clienti, “gia’ numeroso di suo”, le responsabili del centro si erano rivolte a un connazionale che le aiutava, facendosi dare 250-300 euro mensili, a promuovere l’attivita’ sul web pubblicando immagini di giovani orientali seminude accompagnate da frasi “con espliciti riferimenti a vere e proprie pratiche sessuali”. Su disposizione del Gip il centro massaggi e’ stato sottoposto a sequestro preventivo assieme a 4.730 euro, trovati durante gli accertamenti perche’ ritenuti di provenienza illecita.

I Carabinieri sono stati coadiuvati dai vigili urbani e dal personale Inps che hanno svolto gli accertamenti nei confronti dei titolari del centro per verificare ulteriori irregolarita’ di tipo amministrativo. Saputo dei sigilli al centro massaggi, Forza Italia ricorda che da tempo “avevamo fatto suonare il campanello d’allarme ma come al solito l’amministrazione ha fatto orecchie da mercante. Avevamo chiesto- ricorda il capogruppo in Comune, Simone Carapia- di avere dati sulla diffusione di tali attivita’ che anche a Imola sembrano proliferare come funghi e, guarda caso, hanno tutti le stesse modalita’ di promozione: bella ragazza in copertina, orari di apertura continuati, di sabato e di domenica e fino a tardi, e tutta una serie di offerte di massaggi a poco prezzo”. Il forzista vorrebbe, dal Comune, anche garanzie sulla regolarita’ dei documenti necessari ad aprire un centro di questo tipo, sui controlli dei vigili, sulle qualifiche richieste agli operatori che ci lavorano. “Per non parlare dell’evasione fiscale che queste attivita’ possono celare come recenti inchieste in tutta Italia dimostrano”, segnala Carapua. Eppure, “niente. L’amministrazione , anche se ha competenze per intervenire, e’ sempre rimasta sorda alle nostre richieste. Anche sul recente regolamento che disciplina le attivita’ di estetista, parrucchiere e tatuatore, avevamo chiesto di aggiungere anche i centri massaggi, per regolamentare un settore che sembra ancora in grado di aggirare le regole”. Ma Fi non demorde e insiste per avere “un regolamento ad hoc in modo che l’amministrazione comunale dia un segnale preciso e faccia sentire la sua presenza su un problema di legalita’ che non deve essere sottovalutato”. (Fonte: Agenzia DIRE)

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