Calo delle vaccinazioni, è allarme. Si rischia di far ritornare malattie debellate

Calo delle vaccinazioni, è allarme. Si rischia di far ritornare malattie debellate

BOLOGNA – Il caso della neonata di 28 giorni morta al Sant’Orsola di Bologna dopo aver contratto la pertosse, malattia che era stata praticamente debellata, apre lo spinoso capitolo del calo delle vaccinazioni tra i neonati. Sia chiaro: la bimba che è deceduta non aveva ancora due mesi e dunque non poteva ancora essere vaccinata. Ma, come ha affermato l’assessore regionale alla Sanità, Sergio Venturi, parlando al quotidiano Repubblica “un calo prolungato nel tempo delle vaccinazioni mette a rischio la salute di tutti”.

Anche Giacomo Faldella, primario di neonatologia al Sant’Orsola è dello stesso avviso. Lo ha detto chiaramente al Resto del Carlino: “La bambina era troppo piccola per essere vaccinata, visto che il vaccino della pertosse, non obbligatorio, si fa dal secondo mese in poi. Il problema è che se cresce la quota di persone non vaccinate cala l’immunità di gregge, con gravi rischi per i bambini molto piccoli. Inoltre la pertosse è particolare perché in una parte dei soggetti il vaccino perde efficacia e la malattia può insorgere a 30 anni, solo che è scambiata per normale tosse».

In effetti, la non vaccinazione dei neonati è una tendenza che si sta diffondendo in modo preoccupante, anche forse a causa di informazioni che girano sul web e che puntano il dito in particolare sulla pericolosità dei vaccini.

Tra il 2013 e il 2014 la Regione è scesa sotto la soglia di guardia del 95% dei bimbi vaccinati per le malattie più gravi come la pertosse. L’antipoliomelite è passata dal 96,10% al 94,8%, il vaccino contro la difterite dal 96% al 94,72%, quello contro la pertosse dal 95,78% al 94,44%. Tanto che l’assessore Venturi ha dichiarato che porterà in Aula la questione sostenendo che bisognerebbe tornare a segnalare al tribunale coloro che non vaccinano i propri figli.

Come ha dichiarato sempre a Repubblica l’assessore Venturi, non si tratta di un calo infinitesimale e di poco conto. “Questi numeri significano che un bambino su 20 non è vaccinato, quindi significa che ce n’è uno per classe”.

E la tendenza regionale purtroppo si riflette anche a Imola dove il Partito democratico ha lanciato l’allarme con un ordine del giorno in Consiglio comunale con il quale si chiede una commissione “nella quale l’Azienda Usl relazioni sui livelli di copertura vaccinale obbligatoria per l’infanzia nella popolazione del Circondario imolese” impegnando la giunta ad attivarsi presso l’Ausl “per la promozione di una campagna di contrasto al gravissimo fenomeno della riduzione della copertura vaccinale nell’infanzia”.

 

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