Ampliamento discarica di Imola: il massacro politico del PD

Ampliamento discarica di Imola: il massacro politico del PD

IMOLA – Il dibattito pubblico sull’ampliamento della discarica di Imola si è trasformato in un vero massacro politico per il PD. I relatori probabilmente pensavano di poter illustrare pacatamente il progetto a firma di Herambiente, ma non c’è stato nulla da fare.
Non era questo che i cittadini volevano sentire. Alla fine l’assessore Davide Tronconi, il presidente ConAmi Stefano Manara e i rappresentanti di Herambiente desistono. Non possono fare altro che dare la parola alla gente, che in più di un’occasione si inferocisce e si lascia andare alla protesta accesa in una sala briefing dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari che non riesce a contenere tutti. L’ampliamento della discarica non lo vuole proprio nessuno. A chi gioverebbe? Si chiedono i cittadini. Probabilmente solo a Hera.

La rabbia monta quando Tronconi annuncia che per eventuali controsservazioni al progetto c’è tempo fino al 23 novembre. In altre parole, sembra che tutto sia già deciso. L’associazione Panda Imola, nei panni di Cinzia Morsiani, punta il dito sullo studio di impatto ambientale che non sarebbe “conforme ai contenuti minimi previsti” e chiede di ritirare completamente il progetto e di abbandonare definitivamente l’idea di ampliare la discarica Tre Monti, attualmente la più grande dell’Emilia-Romagna e destinata a diventare la più grande d’Italia.

Sono tante, troppe, le contraddizioni di questa partita. Da un lato, una legge regionale di fresca approvazione che mira a raggiungere il 73% di raccolta differenziata. Dall’altro, un piano regionale che potenzia inceneritori e discariche che potranno accogliere rifiuti da tutta Italia. “Rischiamo di diventare la pattumiera d’Italia” – rincara la dose il consigliere comunale Andrea Zucchini. “Nel 2014 l’83% dei rifiuti accolti in discarica proveniva da fuori regione” – ricorda Alfredo Sambinello di Legambiente.

Il sindaco Daniele Manca è il grande assente della serata. Lo notano tutti. “Manca di nome e di fatto”, dice l’ingegnere ambientale Massimo Bolognesi. E tra la folla si alzano cartelli con la scritta “Chi l’ha visto?” e la foto di Manca. Il massimo rappresentante della salute pubblica non si è fatto vedere e ha scaricato tutte le responsabilità sui visibilmente imbarazzati Davide Tronconi e Stefano Manara.
“Come ti sentirai un giorno a essere ricordato come l’assessore che ha permesso tutto questo”? chiede un cittadino all’assessore Tronconi. Su tutto, preoccupa il tema dell’inquinamento e della salute pubblica. “Avete tenuto conto nel progetto di ampliamento di uno studio di alcuni anni fa dell’Università di Bologna che dava parere negativo alla realizzazione della discarica? Siete a conoscenza dell’esistenza di questo studio?”, chiede una cittadina. “No”, ammette l’ingegnere Sunseri che ha curato il progetto di ampliamento.

La serata è completamente nelle mani del popolo che ha usato parole durissime nei confronti di chi governa la Città. “La cosa più grave è che questi amministratori sono di Imola e non stanno avvelenando solo i nostri figli, ma anche i loro figli. Per soldi”.

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