Ampliamento discarica: “Pronti ad andare in Procura”

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Marco Stevanin – ingegnere ambientale

Sala Autodromo gremita anche ieri sera. Emerse importanti novità sull’inquinamento del Rio Rondinella

IMOLA – Nella conferenza stampa di giovedì mattina, associazioni e comitati che si battono contro l’ampliamento della discarica presenteranno ufficialmente i contenuti delle controsservazioni al progetto, che vanno depositate entro il 23 novembre.

Ma alcune anticipazioni sono emerse già nel corso della seconda assemblea pubblica, svoltasi ieri alle 17.30 in una sala briefing dell’Autodromo ancora una volta gremita, nonostante l’orario non proprio agevole per chi lavora. A fare il punto è l’ingegnere ambientale Marco Stevanin, tra i promotori di quel monitoraggio indipendente dell’area vasta intorno alla discarica che soggetti istituzionali quali l’Arpa hanno ritenuto non necessario.

“Hera afferma di fare migliaia di monitoraggi – spiega Stevanin – e di trovare sempre tutti i valori nella norma. Noi abbiamo fatto un monitoraggio, una sola volta, su tre rubinetti di acqua potabile, di una scuola e di due abitazioni, e abbiamo già rilevato superamenti di due o tre volte maggiori dei livelli consentiti per quanto riguarda l’alluminio”. Sui suoli e sui sedimenti del Rio Rondinella ci sarebbe invece un po’ di tutto. “Idrocaburi, nitriti, metalli vari. Ma lo diremo nel dettaglio giovedì”, prosegue. “Noi crediamo che le analisi di impatto ambientale eseguite finora siano state insufficienti – conclude -. Un progetto di ampliamento che poggia su analisi carenti è irricevibile. Siamo pronti ad andare anche in Procura”.

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