Imola, pioggia di multe a chi chiede la carità e ai parcheggiatori abusivi

Imola, pioggia di multe a chi chiede la carità e ai parcheggiatori abusivi

IMOLA – Sono 86 le multe emesse a chi ha chiesto la carità e 45 a chi si è spacciato per parcheggiatore abusivo. E’ questo  il bilancio dell’attivita’ dei vigili urbani di Imola contro parcheggiatori abusivi e mendicanti di strada che, anche nel 2015, hanno infastidito non poco i cittadini, dice il Comune ricordando le “numerose segnalazioni” ricevute. Per questo la Polizia municipale ha aumentato i servizi ed i controlli.

In effetti la situazione negli ultimi mesi è peggiorata, e soprattutto nei giorni di mercato i cittadini sono costretti a dei veri e propri slalom tra questuanti e venditori abusivi nel pieno centro storico.

I parcheggiatori abusivi, invece, si concentrano principalmente nei parcheggi al servizio degli ospedali. Nel 2015, la Polizia municipale ha rilevato 86 infrazioni relative alle richieste di elemosina e 45 infrazioni per parcheggiatore abusivo. I multati erano sia cittadini comunitari che extracomunitari, in entrambi i casi in regola con i documenti (chi non lo era e’ stato segnalato all’autorita’ giudiziaria). “Considerato il disagio segnalato dai cittadini”, i vigili continuereranno a contrastare il fenomeno agendo sia in divisa che in borghese “confidando anche nella piena collaborazione, sempre piu’ frequente, dei cittadini nel segnalare i casi”. Roberto Visani, vicesindaco ed assessore alla Polizia municipale, spiega che si terra’ alta la guardia “in alcune aree della citta’ dove i cittadini lamentano presenze e situazioni che, pur non configurandosi come criminose, creano disagio e generano una percezione di insicurezza. Dobbiamo distinguere i poveri veri dai mendicanti di professione, perche’ dietro l’accattonaggio si nascondono spesso vere e proprie organizzazioni criminali che sfruttano queste persone”. E rinnova l’appello a “essere prudenti nel dare soldi per strada perche’ in certi casi il rischio e’ di alimentare questo fenomeno e di favorire lo sfruttamento di queste persone”.

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