Beatrice Monroy presenta a Imola la sua “Didone” in chiave pop

Beatrice Monroy presenta a Imola la sua “Didone” in chiave pop

IMOLA – “Un libro che quasi non mi sono accorta di scrivere. L’ho scritto con mano lieve e leggera e mi sono divertita tantissimo”. Così l’autrice Beatrice Monroy ha introdotto, ieri pomeriggio, nella sala consiliare di Imola, la presentazione del suo ultimo lavoro “Dido, operetta pop” che rivisita, in chiave pop e dissacrante la storia della regina Didone e del suo amore per Enea. Un’iniziativa organizzata dalla presidente del Consiglio comunale di Imola Paola Lanzon e alla quale sono intervenuti il vicepresidente Alessandro Mirri (che ha letto alcuni brani) e la scrittrice imolese Muriel Pavoni (che ha introdotto la conversazione).

I miti dell’antichità si mescolano, nel libro di Monroy, con personaggi improbabili e non senza riferimenti alla politica attuale. Perché la stessa Didone “fu una grande politica, riuscì a costruire una Città meravigliosa come Cartagine e poi finì nel trappolone dell’amore per Enea, profugo, bello”.

arton142790“Io sono palermitana e quando si cresce in una terra difficile come la mia, con storie che ti segnano in modo definitivo e totale, ti rendi conto che o tu fai fare al mondo un altro giro o diventi una vittima”. Da qui la scelta di raccontare la storia di Didone, che tutti noi conosciamo come grande tragedia, in chiave comica e grottesca “per guardare il mondo dal lato del bicchiere mezzo pieno”, prosegue Monroy, e con un finale decisamente diverso. Nel libro vi sono citazioni in dialetto siciliano, in latino, in inglese, in napoletano, per raccontare che il Mediterraneo è stato ed è ancora un punto di incontro tra culture e storie diverse con chiari riferimenti al momento storico che stiamo vivendo richiamato dallo sbarco di immigrati giunti a bordo di barconi sulle coste siciliane.

“Io poi sono innamorata del latino, di Virgilio e del quarto canto dell’Eneide – ha detto l’autrice -. E sentivo che questo personaggio di Didone bruciava dentro di me, che voleva essere raccontato con gli occhi di una donna. Didone è come se fosse la Madame Bovary dell’antichità; una donna mediterranea” anche in tutte le sue contraddizioni. “Mi sento in tutto e per tutto appartenente a quella cultura della Magna Grecia – ha concluso -. Didone siamo tutte noi, donne del Mediterraneo”. (b.m.)

(in foto da sinistra: Muriel Pavoni, Beatrice Monroy, Paola Lanzon, Alessandro Mirri)

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