Multe agli accattoni: servono davvero?

Multe agli accattoni: servono davvero?

IMOLA – Da alcune settimane, a Imola, sembra essersi intensificata l’attività di controllo nei confronti di mendicanti e accattoni, quasi sempre persone straniere, il più delle volte con regolare permesso di soggiorno, che “sbarcano” in centro nei giorni di mercato chiedendo l’elemosina anche in modo piuttosto insistente.

Solo nel giorno della festa della donna, la Municipale ha identificato e sanzionato 13 persone che chiedevano soldi in centro storico. La situazione è sotto gli occhi di tutti: da qualche tempo le vie della Città, soprattutto in centro, sono diventate impraticabili e capita di imbattersi, nel giro di pochi metri, anche in quattro o cinque accattoni. Per non parlare della zona ospedale dove proliferano i parcheggiatori abusivi, talmente numerosi da far sospettare l’esistenza di qualcosa di ben più ‘losco’ come una vera e propria organizzazione.

Certo, siamo contenti di questo livello di attenzione nei confronti del problema, ma siamo sicuri che comminare sanzioni pecuniarie serva davvero? Soprattutto, quante di queste sanzioni verranno effettivamente riscosse? Basti pensare ai dati della Città di Bologna, resi noti di recente a seguito di un accesso agli atti del consigliere Michele Facci. Tra il 2011 e il 2015, la municipale ha elevato 676 verbali a commercianti abusivi, ma nessuna di queste è stata pagata. Non un euro è entrato nelle casse comunali. Tra l’altro gli importi erano anche piuttosto elevati: da un minimo di 2582 euro agli oltre 5.000. E se queste somme vengono, come è lecito che sia, iscritte a bilancio, è ancora più chiaro il problema che sottende questo tipo di operazione.

Dunque, è davvero un deterrente multare gli accattoni? Ce lo dirà il tempo. Da parte nostra, nei prossimi mesi, proveremo a informarci su quante multe sono state riscosse a Imola dalla Municipale relativamente all’accattonaggio. Forse sarebbe meglio, invece di comminare la sanzione, “trattenere” l’accattone per qualche ora in commissariato o nella sede della municipale al fine di svolgere le operazioni di identificazione. Questa “perdita di tempo” sarebbe l’unico vero deterrente per farli allontanare dalla Città. In attesa di una legislazione chiara e di misure più efficaci a disposizione dei sindaci.

 

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