Cosa rischia il centro storico con l’aumento delle tariffe dei parcheggi. L’analisi dei commercianti.

Cosa rischia il centro storico con l’aumento delle tariffe dei parcheggi. L’analisi dei commercianti.

IMOLA – Cosa rischia il centro storico con l’aumento delle tariffe sui parcheggi? L’analisi l’hanno fatta gli operatori del centro che, anno dopo anno, tra grandi sacrifici, tirano su le serrande ogni giorno. Le maggiori criticità che potrebbero contribuire ulteriormente alla decadenza del centro, viene ravvisata proprio nei costi elevati della sosta che non consentono “di passeggiare seramente e fare acquisti piuttosto che fermarsi in un bar e rilassarsi davanti a un caffè”. Il nuovo piano sosta prevede infatti perfino la riduzione del tempo per la sosta libera nei due maggiori parcheggi del centro (piazzale Ragazzi del ’99 e mercato ortofrutta) che passa da 30 minuti a 20 minuti.

“Se fosse così produttivo e conveniente aumentare i prezzi dei parcheggi – si chiedono gli operatori del centro – perché i centri commerciali non attuano la medesima politica? Perché con la stessa politica, Area Blu non si sposta attorno ai centri commerciali”? Bella domanda, attendiamo risposta.

Per non parlare della ZTL (zona a traffico limitato) “la cui presenza spaventa e allontana”, oltre a una progressiva eliminazione dei parcheggi gratuiti a disco orario. “Area Blu ha occupato un’area ovale che ha un diametro di 600 metri da viale Dante a via Aspromonte, 1200 metri da via Pisacane al parcheggio di viale Saffi. Per intenderci, è come se i primi parcheggi non a pagamento del centro Leonardo fossero a Zolino”. Altro bel paragone, non c’è che dire.

I commercianti hanno anche le proposte:

– ridurre i prezzi della sosta (alcuni parcheggi, rilevano gli esercenti, sono saturi 2 ore nelle mattinate dei giorni di mercato e per il resto sono a meno del 50% delle possibilità, basta un giro per rendersene conto. Abbassare i prezzi porterebbe più gente in centro e in breve tornerebbero commercianti e giri virtuosi);

– rendere gratuita la sosta dalle 18 e alzare le sbarre dalle 19 come già avviene in diverse città limitrofe;

– spegnere la ZTL e consentire la viabilità in via XX settembre e parcheggio (a pagamento) in piazza Gramsci nei giorni in cui non c’è mercato;

– coprire le carpenterie sotto al centro cittadino.

Ma ci si chiede: qualcuno le ha mai ascoltate le proposte degli operatori del centro? Evidentemente no, vista l’amarezza che si percepisce. “E’ molto più facile di quanto sembri – dicono dall’associazione Imolaincentro – basta solo volerlo e condividere l’obiettivo, perché su questa partita o si vince o si perde tutti”. I commercianti concludono con alcuni dati sulla “ecatombe” cominciata in centro a partire dal 2011: vetrine chiuse in via Mazzini, quattro serrande abbassate in piazza Gramsci, 14 negozi chiusi dalla biblioteca a Porta dei Servi lungo la via Emilia, vetrine continuamente chiuse sulle vie laterali. Ovviamente, meno persone ci sono in centro e più aumenta il degrado, l’insicurezza, il deprezzamento degli immobili. E diminuiscono anche gli incassi per Hera e Area Blu… ci avete mai pensato?

 

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