Premi da Milano, Aulla e Roma. Ha colpito il rapporto tra Caterina Sforza e la figlia Bianca Riario
Estate di grandi soddisfazioni per la scrittrice imolese Lisa Laffi che, con il romanzo storico d’esordio “Il serpente e la rosa”, ha conquistato tre riconoscimenti letterari nel giro di pochi mesi.
Prima è arrivata la “Menzione d’onore” al Concorso Sant’Ambrogio, terza tappa del Torneo Unicamilano, a cui è seguito il “Premio romanzo storico” al XXVIII Premio internazionale di poesia e narrativa “Val di Magra – Roberto Micheloni” di Aulla e il “Primo premio assoluto” al Concorso letterario “Caterina Martinelli”.
Un consenso trasversale che ha abbracciato tutta la penisola: da Milano ad Aulla fino a Roma, dove l’imolese ritirerà l’ultimo premio nella seconda metà di ottobre.
Nel concorso, indetto per ricordare la figura di una donna coraggiosa come Caterina Martinelli che venne uccisa dai fascisti con la figlia appena nata in una mano e una pagnotta nell’altra, ha fatto breccia proprio un romanzo che descrive il rapporto complicato tra una madre e una figlia.
Si tratta di Caterina Sforza e di Bianca Riario, protagoniste di una storia avvincente che si sviluppa tra intrighi di corte, alleanze politiche e congiure nella perenne lotta per conservare il potere.
Al secondo posto è arrivato il libro “Una cioccolata calda” di Antonio Boccuccia e al terzo “Il cappotto blu” di Anna Maria Balzano.
“Il serpente e la rosa”, edito da I Doni delle Muse, è uscito lo scorso anno a settembre e nel giro di dodici mesi è già arrivato alla terza ristampa. E’ stato presentato, oltre che a Imola, anche a Bubano, Lugo e Forlì, permettendo a Caterina e Bianca di “riprendere possesso” di tutto il loro Stato.