“A carte scoperte”. A Dozza una mostra su archivio e ritratti restaurati

“A carte scoperte”. A Dozza una mostra su archivio e ritratti restaurati

Sabato 12 novembre l’inaugurazione della mostra su Archivio e ritratti restaurati

Dozza (Bo), 9 novembre 2016 – Gli aneddoti, le curiosità e i fatti che hanno fatto la storia del paese, insieme al recupero di sette dipinti che raccontano i protagonisti della Rocca sforzesca. La Fondazione Dozza Città d’Arte fa un tuffo nel passato alla riscoperta delle proprie origini, mettendo a disposizione della comunità e dei visitatori documenti inediti dell’Archivio storico comunale e alcuni ritratti oggetto di restauro.

Si terrà sabato 12 novembre alle ore 16 nella Rocca l’inaugurazione della mostra “A carte scoperte. Scritti e ritratti per la storia di Dozza dal X al XVIII secolo”, esposizione curata da Patrizia Grandi, Francesca Grandi ed Enrico Angiolini e dedicata al restauro di sette dipinti della quadreria storica della Rocca finanziato dall’Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna (IBACN), e alla prima fase del progetto di riordino dell’Archivio storico comunale realizzato grazie al contributo di don Lindo Contoli. Per l’occasione interverranno Simonetta Mingazzini, presidente Fondazione Dozza Città d’Arte; il sindaco di Dozza Luca Albertazzi; Angelo Varni, presidente dell’Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna; Giampiero Romanzi, Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Emilia-Romagna; don Lindo Contoli, parroco di San Lorenzo in Piscerano a Dozza. Inoltre, insieme ai curatori della mostra, saranno presenti anche la restauratrice Marilena Gamberini e l’archivista Liliana Vivoli.

La mostra rimarrà allestita fino al 2 aprile 2017 e sarà visitabile tutti i giorni (tranne il lunedì) negli orari di apertura della Rocca.

Il riordino dell’Archivio comunale, reso possibile dalla generosa donazione di don Lindo Contoli e curato da Enrico Angiolini della cooperativa Open Group, ha coinvolto un gruppo di lavoro che sta elaborando un testo sulla storia di Dozza e della Rocca – spiega Simonetta Mingazzini, presidente della Fondazione Dozza Città d’Arte -. Sono emerse carte e documenti che offrono uno spaccato storico sensazionale della nostra comunità, dalle spese per costruire la Rocca e per la manutenzione della macchina per la tortura  alle severe sanzioni per chi abbatteva castagni”. Peraltro l’Archivio storico comunale, sottolinea Mingazzini, “conserva documentazione in pergamena originale dal 1398, alcune memorie della signoria di Caterina Sforza, i registri di contabilità del Comune dal 1401 al 1800 e le delibere del Consiglio dal 1518 in poi. Senza dimenticare le 36 buste di carteggio tra il Comune e i signori nobili bolognesi Campeggi e Malvezzi dal 1570 al ‘700 e le oltre 300 buste d’archivio della corrispondenza comunale”.

Tra i 7 dipinti restaurati dell’antica quadreria della Rocca – aggiunge la curatrice della mostra Patrizia Grandifigura il ritratto della contessa Silvia Collalto di San Salvatore, moglie del Marchese Federico di Gonzaga di Povoglio, colei che abbiamo a lungo definito ‘Dama misteriosa del Castello’. L’opera era pervenuta come ‘Ritratto di Paola Bentivoglio’, ma i lavori di restauro hanno permesso di risalire all’autentica attribuzione”. Per quanto riguarda gli altri sei dipinti, “si tratta di ritratti cinque-seicenteschi degli antenati illustri dei Campeggi – continua Patrizia Grandi -, siamo intervenuti per consolidare i supporti e migliorare la fruizione estetica. Tra questi spicca la qualità del ritratto di Lorenzo Campeggi svelata dai lavori di restauro, che sono stati anche l’occasione per ridefinire l’allestimento della quadreria e predisporre un percorso di visita corredato da supporti didascalici”.

 

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