Da Imola a Castel Maggiore, i progetti per ampliare le discariche “a colpi di sopraelevazione”

Da Imola a Castel Maggiore, i progetti per ampliare le discariche “a colpi di sopraelevazione”

Riceviamo e pubblichiamo

Nonostante il piano regionale rifiuti preveda la drastica riduzione del numero di discariche sul territorio, la corsa all’ampliamento e alle “modifiche” di questi impianti prosegue incessantemente, con tutta una serie di procedure di VIA (Valutazione di impatto ambientale) aperte in moltissimi comuni della nostra regione.

E’ il caso di Castel Maggiore: qui la società di gestione dell’impianto già nel dicembre 2015 presentava un progetto di “modifica all’attuale progetto del III settore” con lo scopo di garantire, attraverso “un aumento della capacità di stoccaggio, la prosecuzione del servizio di smaltimento rifiuti oltre il termine temporale di esaurimento” e cioè per altri due anni, quindi fino al 2019.

Già qui il “campanello d’allarme” è suonato forte e chiaro dato che nel piano regionale rifiuti, approvato nel maggio 2016, la discarica di Castel Maggiore avrebbe dovuto esaurirsi nel 2018. Dopo di che, eccetto le tre discariche previste, tutte le altre avrebbero dovuto chiudere (ricordiamo i numerosi dubbi che, altresì, aleggiano intorno al sito di Imola, ritenuto inadeguato da più parti e soggetto a vincoli paesaggistici ma comunque inserito nel piano).

L’impianto di Castel Maggiore è gestito da ASA, società partecipata per il 51% dalla solita Herambiente e per il 49% da Unirecuperi srl: è autorizzata a smaltire rifiuti non pericolosi e pericolosi non putrescibili.

A colpi di sopraelevazione, dunque, si sta tentando di continuare a mantenere in vita le discariche prorogando il loro “capolinea” per chissà quanti altri anni: per Castel Maggiore, l’incremento derivante dalla sopraelevazione sarebbe di ulteriori 122.800 metri cubi (una prima sopraelevazione era già stata realizzata per consentire lo smaltimento delle scorie fino alla fine del 2017).

Anche se queste operazioni avvengono nel silenzio pressoché totale, già nel maggio 2016 il Centergross, che sorge a pochissimi metri dalla discarica, si era attivato per una raccolta firme (1600 le sottoscrizioni raggiunte), facendosi portatore delle rimostranze di lavoratori e visitatori, inviando contestualmente una serie di osservazioni alla Regione, prima tra tutte il fatto che la sopraelevazione complessiva della discarica, con il nuovo progetto, sarebbe stata portata a 23,45 metri. Anche le osservazioni presentate dal comitato “No cave no discariche” mettono in luce quelle che sono vere e proprie contraddizioni del progetto stesso come, per esempio, il fatto che l’area oggetto della sopraelevazione confini a Sud-est con la previsione di un’area estrattiva

Pertanto abbiamo tutta l’intenzione di monitorare da vicino questa situazione, cercando anche contatti con la dirigenza e i lavoratori del Centergross oltre che con i residenti preoccupanti per questo nuovo progetto di ampliamento, per raccogliere le loro preoccupazioni e rappresentarle nelle sedi deputate. Chiederemo inoltre chiarimenti alla Regione in merito alle diverse procedure di VIA tuttora in corso che sembrano essere palesemente in contrasto con il piano rifiuti regionale approvato.

Galeazzo Bignami – presidente gruppo Forza Italia Regione Emilia-Romagna

Roberto Bernardi – capogruppo “Unione liste civiche Reno Galliera”

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