In 37 avevano chiesto il sequestro dell’Autodromo. Il Tribunale archivia il ricorso

In 37 avevano chiesto il sequestro dell’Autodromo. Il Tribunale archivia il ricorso

Nessuna interruzione di attività e archiviazione per la notizia di reato di disturbo della salute pubblica (art. 659 C.P.). È il contenuto del provvedimento emesso dal Tribunale di Bologna in merito al ricorso di 37 cittadini imolesi che chiedevano il sequestro della struttura.

«Il giudice – commenta il sindaco Daniele Manca – ha smontato il castello di accuse costruite dai ricorrenti, basate sul presupposto che l’Autodromo produrrebbe un danno continuo e reiterato alla salute dei cittadini. Ha inoltre, pronunciandosi nel merito, non solo riconosciuto la correttezza delle attività di gestione, ma anche premiato il positivo percorso costruito mediante il coinvolgimento allo stesso tavolo delle autorità preposte al controllo e alla salvaguardia della salute pubblica. Un percorso che ha permesso di costruire un equilibrio importante e che è diventato un modello da seguire anche per gli altri autodromi italiani».

«A questo punto – prosegue Manca – mi rivolgo direttamente ai Comitati e ai loro rappresentanti: basta con i conflitti che puntano a demolire una piattaforma fondamentale per l’economia della città, mettendo a rischio eventi già in calendario come il Mondiale Superbike o il concerto rock dei Guns n’Roses, ma anche un futuro che fa dell’Autodromo, con le nuove strutture che sono già sorte o sorgeranno (hub turistico, sale polivalenti, spazi commerciali), il cuore di uno sviluppo basato sulla polivalenza e quindi anche su tante attività non rumorose. Se avete a cuore Imola, abbandonate la strada delle cause giudiziarie e scegliete la via del dialogo».

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One comment on “In 37 avevano chiesto il sequestro dell’Autodromo. Il Tribunale archivia il ricorso”

  1. Legambiente ImolaMedicina

    Che in politica non esistano limiti alle parole non lo scopriamo certo noi, ma che si continui ad accusare cittadini che da sempre chiedono, incontri e confronto per tutelare semplicemente la propria salute e che l’unica e ripetuta risposta che hanno avuto dall’amministrazione comunale è stata: “se non vi va bene, rivolgetevi alla magistratura!”, oltrepassa ogni limite di decenza e considerazione per il comune cittadino!
    Anche in tempi recenti, è stata inviata una richiesta di incontro urgente il 16 settembre 2016 e dopo due solleciti ( 16 dicembre , 13 gennaio 2017)…………..ancora nulla. Sinceramente non capiamo come dialogare con chi non vuole incontrarci.
    Se veramente ci fosse mai stata questa volontà da parte del primo cittadino imolese, crediamo che:
    – avrebbe dovuto invitarci a far parte del tavolo tecnico sull’autodromo;
    – non avrebbe fatto allontanare di 200 metri i fonometri, dopo che ARPAE aveva verificato che venivano puntualmente oltrepassati i limiti di legge consentiti sul rumore;
    – non avrebbe portato da 30 a 60 le giornate in deroga;
    – avrebbe dovuto impedire l’uso dell’autodromo durante le lezioni nella scuola “all’aperto” Montebello;
    – avrebbe dovuto costantemente, in quanto responsabile della salute dei cittadini, ascoltare coloro che sono maggiormente esposti e verificare tramite gli organi di controllo, AUSL ed ARPAE, se il loro diritto alla salute veniva tutelato.
    Questo è solo un piccolo elenco di violazioni del diritto calpestato pur di soddisfare la passione e il divertimento sportivo quotidiano di privati cittadini che si possono permettere economicamente di fare un uso “impropriamente legalizzato” di un impianto destinato ad eventi e manifestazioni rilevanti e di pubblico interesse di massa.
    Noi abbiamo pubblicamente dato la nostra disponibilità al confronto e al dialogo, anche dopo la sentenza del TAR contro la zonizzazione acustica del Comune di Imola che penalizzava il Parco delle Acque Minerali, ma dall’amministrazione comunale non è arrivato alcun fatto concreto che possa far pensare alla via del dialogo.

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