Alla scoperta della storia attraverso lo studio dei suoli. Dall’11 al 13 settembre a Palazzo Sersanti

Alla scoperta della storia attraverso lo studio dei suoli. Dall’11 al 13 settembre a Palazzo Sersanti

IMOLA – Alla scoperta della storia attraverso lo studio dei suoli. Si potrebbe sintetizzare così il significato del workshop dal titolo “Paleosuoli Pedoarcheologia Paesaggi Culturali”, organizzato da GeoL@b dall’11 al 13 settembre prossimo a palazzo Sersanti. Finalità del workshop è mettere a confronto le conoscenze sull’evoluzione dei suoli nel tempo, in funzione delle modificazioni ambientali, climatiche ed antropiche.

L’uomo, infatti, ha lasciato nel suolo sin dalla preistoria segni della sua presenza e attività, che oggi possono essere interpretati sia attraverso il ritrovamento di manufatti e di reperti di origine organica od inorganica sia attraverso alcune caratteristiche che i suoli presentano in funzione delle modalità con cui li ha gestiti.

La PedoArcheologia è nello specifico lo studio dei suoli finalizzato a fornire indizi e risposte alle indagini storico-archeologiche, indagando sulle interazioni tra attività umana e suoli nel tempo e contribuendo alla caratterizzazione dei Paesaggi Culturali definiti nell’ambito dei forum internazionali sui patrimoni dell’umanità (UNESCO) come aree geografiche o proprietà distinte che in modo peculiare rappresentano l’opera combinata della natura e dell’uomo.

“Questi studi permettono di costruire la storia dell’ambiente e di come le popolazioni si sono mosse nel tempo, perché dagli studi emerge che già nei millenni precedenti a noi l’uomo si spostava in seguito alle variazioni climatiche, in particolare alla ricerca di acqua – spiega il prof. Gilmo Vianello, del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Bologna, coordinatore scientifico di GeoL@b onlus -. Ci sono elementi certi che ci dicono che già 6 mila anni fa l’uomo costruiva vasche per accumulare acqua”. “Applicare la ricerca scientifica alla storia ci dà indicazioni importanti per salvaguardare il nostro ambiente, perché quello che è accaduto nel passato potrebbe ripetersi anche oggi” conclude il prof. Vianello.

Da parte sua il prof. Roberto Rinaldi Ceroni, dell’Istituto Scarabelli-Ghini, Past-President di GeoL@b onlus, ha sottolineato “la sfida è tradurre tutta la dimensione scientifica in un linguaggio adatto alle scuole, dalle primarie all’università”.

“Geolab è un’associazione che da tempo promuove molte esperienze qualificate sul territorio imolese e non solo, si impegna nel coinvolgimento diretto delle scuole e di tute le agenzie formative, cosa molto importante per creare una sensibilizzazione verso i temi dell’ambiente – sottolinea infine Giuseppina Brienza, assessore alla Scuola del Comune di Imola -. Per questo motivo diamo il nostro sostengo a Geolab e agli enti coinvolti in queste giornate di studio e approfondimento, che siamo certi renderanno un servizio prezioso a tutta la comunità”.

 

Visite a siti particolarmente significativi – Nell’ambito dell’evento, sono in programma due visite a siti particolarmente significativi: la prima è all’antica città etrusca di Marzabotto (Kainua), che era posta al centro del sistema commerciale che collegava il porto di Spina, la capitale dell’Etruria Padana (Bologna) e l’Etruria Tirrenica; la seconda è al cantiere archeologico Cava Cappellina in località Borgo Panigale, che è caratterizzato da un vasto insediamento di età romana  compreso tra il fiume Reno e il torrente Lavino.

La tre giorni di studi è aperta a tutti. Agli studenti, borsisti, dottorandi ed assegnisti universitari e dei Centri di ricerca, che intenderanno partecipare e seguire l’intero seminario, verrà rilasciata attestazione di frequenza con il riconoscimento di 1 CFU certificato dall’Ateneo di Bologna.

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