“Non si può restare al balcone”. O meglio, non si può stare a guardare, rinunciando a esercitare il proprio diritto di voto. E’ il messaggio che arriva dalla Diocesi di Imola e che riprende, testualmente, le parole citate da papa Francesco nella sua recente visita a Cesena.
“La partecipazione al voto – scrive la Diocesi – testimonia la passione che ciascuno ha per il bene comune ed è particolarmente importante oggi, in un contesto dove si tende a mortificare l’espressione democratica a vantaggio dello slogan, dell’annuncio, del discredito dell’altro. Chi giustifica l’astensionismo col “tanto sono tutti uguali” abdica al proprio ruolo di cittadino e commette un’ingiustizia nei confronti di tanti donne e uomini impegnati proprio a partire dalle loro realtà locali”.
“Con gratitudine – prosegue la Diocesi nella sua nota – ricordiamo le persone che già sono impegnate in tutti i consigli comunali dei nostri paesi. Apprezziamo anche l’impegno di quei cristiani che hanno fatto nascere gruppi, associazioni e partiti che contribuiscono politicamente al benessere dei nostri paesi e città e sono aperti ad accogliere tutti coloro che, pur non condividendo la scelta di fede, ne apprezzano lo stile e i contenuti”.
E poi una sorta di “identikit” delle persone che, secondo la Diocesi, vanno sostenute alle elezioni. In primo luogo le persone competenti “che contribuiscano a rinnovare un sistema contro il rischio dell’autoreferenzialità”, poi le persone libere e costruttive “capaci di apprezzarsi a vicenda nelle diversità”. Senza dimenticare un piccolo riferimento alle elezioni comunali che, a Imola, si svolgeranno a breve dopo le politiche. “L’aula del Consiglio comunale non può ridursi ad ospitare battibecchi e scontri, ma deve diventare ambito di ricerca del bene comune possibile, da non pregiudicare mai per questioni di parte”. Infine, persone capaci di verificare “e rimodellare ogni idea nel confronto con la realtà e pronte ad avviare iniziative suscitando ampie collaborazioni più che a puntare all’occupazione dei posti”.