«Imola e il suo circondario non sono più a esclusivo appannaggio del Partito Democratico. Abbiamo dimostrato che questo territorio è politicamente contendibile e credo di aver dato un contributo molto importante nel preparare la strada del cambiamento, proprio come avvenuto nella mia Dozza». Simonetta Mingazzini, candidata del centrodestra alla Camera dei deputati nel collegio Imola-San Lazzaro, esordisce così nel commentare i risultati delle elezioni politiche.
«Non sono stata eletta, e di questo sono sinceramente dispiaciuta perché ho corso per vincere e la gara è stata effettivamente aperta – aggiunge Simonetta Mingazzini -. Il distacco dal mio contendente di centrosinistra, ben lontano dalle percentuali bulgare alle quali ci aveva abituato la sinistra imolese, è un risultato di portata storica. Gli elettori di Imola, Castel San Pietro e San Lazzaro hanno dato un segnale molto importante. Personalmente sono anche molto soddisfatta per aver raggiunto la seconda posizione nel collegio, seppure per un soffio. La considero, questa sì, una mia piccola grande vittoria personale».
Dal punto di vista politico, secondo Simonetta Mingazzini «con queste elezioni qualcosa è cambiato a Imola e nel suo circondario. Non c’è più il partitone di sinistra, autoreferenziale e rinchiuso nella sua roccaforte, che fa il bello e cattivo tempo; c’è una nuova domanda di partecipazione che altre forze politiche interpretano. Nel mio piccolo, credo di aver dato una mano per gettare le basi per una nuova fase politica in questo territorio, credo di aver portato un contributo nel predisporre il terreno per il cambiamento che avverrà. Mi sembra di rivivere quanto accaduto nel 2004 e nel 2009 nella mia Dozza, quando in entrambi i casi persi la sfida per pochi voti contro il candidato del partitone di sinistra, favorendo però la nascita di un’alternativa che si è poi concretizzata nel 2014. Ecco, spero che questo possa accadere anche in altri Comuni del circondario, a partire proprio da Imola».
In conclusione, Simonetta Mingazzini si concede una nota più personale. «Questa candidatura è stata una bellissima esperienza, consiglio a tutti di farlo, almeno una volta nella vita. Ognuno di noi, con la propria cultura, il proprio carattere, il proprio comportamento, la propria visione del mondo, può determinare la qualità della politica; lamentarsi e basta non serve, bisogna provare a sporcarsi le mani. Ringrazio chi in Forza Italia mi ha proposto questa candidatura, tutti gli amici, sostenitori, colleghi, conoscenti, politici e famigliari. Ho vissuto un mese incredibile, ho conosciuto tantissime persone e imparato molto e sono convinta di aver dato una mano a migliorare questa nostra comunità e questo nostro Paese. Ora torno al mio lavoro, alla mia famiglia, alla Fondazione Dozza Città d’Arte (che non ho mai abbandonato) e ai miei affetti.»