Sanità, sociale, politiche abitative: le battaglie di Marchetti per Imola

Sanità, sociale, politiche abitative: le battaglie di Marchetti per Imola

IMOLA – Sanità, sociale, attenzione alle politiche abitative, sicurezza. Sono questi i temi centrali dell’azione politica di Daniele Marchetti, capolista della Lega, presentati ieri durante una conferenza stampa. Marchetti, che già dal consiglio regionale ha fatto sentire in modo importante la voce di Imola soprattutto in fatto di autonomia sanitaria, promette di dare battaglia anche in Consiglio comunale per fermare il processo di integrazione tra Azienda Usl di Imola e Azienda Usl di Bologna.

“Ci sono ancora dei punti non chiari nel documento sulla riorganizzazione metropolitana della rete ospedaliera – dice Marchetti -. Ho chiesto più volte chiarimenti ma non ci sono mai state risposte puntuali. Il numero dei pazienti trasferiti a Bologna per interventi e visite specialistiche sta aumentando di anno in anno. Lo so perché è un dato che monitoro tutti gli anni. Non stiamo dicendo che le eccellenze non devono esistere, quelle già ci sono con la rete ‘hub & spoke’. Ma quello di Imola deve rimanere un ospedale di alto livello che sappia dare risposte in loco a un bacino di utenza molto ampio”.

E poi c’è il tema delle case popolari. “Un tema che interessa la candidata Pd Carmen Cappello in quanto membro del cda di Acer – prosegue Marchetti -. Le manutenzioni delle case popolari hanno tempi lunghissimi, poi appena denunci qualcosa sul giornale, il giorno dopo vengono a mettere a posto. C’è stata evidentemente una scarsa attenzione sulla gestione e sull’organizzazione complessiva”.

“Anche i criteri per l’assegnazione degli alloggi vanno rivisti – conclude -. Prima la nostra gente, per un fatto di equità sociale. Gli stranieri che possiedono immobili nel Paese di origine devono farsi carico di certificarlo, non può essere demandato tutto a una autocertificazione sulla quale il comune non può esercitare il controllo”.

Infine la battaglia per ricalibrare il fondo per la non autosufficienza. “Con un emendamento in Regione abbiamo ottenuto un sistema di consultazione territoriale per indirizzare questo fondo sui bisogni reali. Adesso si tratta solo di applicarlo nella realtà”.

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