A Imola il primo Gay Pride? Lega e Forza Italia: “il sindaco si dissoci”

A Imola il primo Gay Pride? Lega e Forza Italia: “il sindaco si dissoci”

IMOLA – Il volantino diffuso da “Rivolta gaya” che organizza per il 21 luglio il primo gay Pride a Imola sta creando numerose polemiche. Il segretario della Lega Imola, Marco Casalini, è intervenuto condannando “le parole di odio che accompagnano la propaganda della manifestazione” poiché secondo la sigla “nata ad hoc sui social la Lega, insieme ad altri partiti e movimenti politici, non dovrebbe aver nessuno spazio perché legittimerebbe la violenza portando addirittura a uccidere. Prendiamo le distanze da simili accuse che consideriamo al limite della dialettica politica e civile. Valuteremo infatti se procedere per vie legali visto che nessuno può accusare la Lega di aver mai istigato a nessun tipo di violenza”.

“Chiediamo al Prefetto, al Sindaco e a tutte le forze politiche di attivarsi sin da subito per bloccare la manifestazione “Rivolta Gaya – siamo tutte arcobaleno!” che nei suoi proclami incita all’odio nei confronti di chi legittimamente e pacificamente esprime un’opinione diversa dagli organizzatori di questo evento . tuona Casalini -.  È intollerabile che in un invito ad una manifestazione pubblica si possa attaccare e incitare all’odio anche nei confronti di chi indossa una divisa così come si legge nel proclama”.

Anche Nicolas Vacchi referente di Forza Italia Imola è particolarmente critico.

“Riteniamo che i Pride, per la forte strumentalizzazione ideologica che portano con sé, nulla abbiano a che fare con la tutela dei diritti. Sono manifestazioni di dubbio gusto, che fanno dell’ostentazione dell’omosessualità una bandiera di civiltà. Non è questo il modo per dire che una società è civile – afferma Vacchi -. Sia chiaro: siamo tutti contro la violenza di genere e contro ogni tipo di violenza. La strumentalizzazione dei diritti, o di diritti presunti tali, come quello alla omogenitorialità o peggio ancora al ricorso alla maternità surrogata che in Italia è vietata per legge, invece non ci appartiene e non ci apparterrà mai.
Pertanto auspichiamo che anche il sindaco Manuela Sangiorgi, in quanto rappresentante delle Istituzioni, voglia immediatamente prendere le distanze dai contenuti diffusi da “Rivolta Gaya” così come auspichiamo che lo stesso faccia la componente sedicente cattolica del Movimento 5 stelle, dalla quale non abbiamo sentito ancora una parola a tutela della vita e della famiglia”.

 

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