Discarica Imola, l’Antitrust boccia affidamento diretto. Va a segno l’esposto di Forza Italia

Discarica Imola, l’Antitrust boccia affidamento diretto. Va a segno l’esposto di Forza Italia

IMOLA – “Un’altra tegola sulla testa del ConAmi che, entro 45 giorni, dovrà comunicare all’Autorità garante per la concorrenza e il mercato le iniziative da assumere per assicurare una procedura a evidenza pubblica per l’affidamento della gestione della discarica. Del resto, non avevamo dubbi che il parere avrebbe avuto tali contenuti. Affidare una discarica con affitto di ramo d’azienda, fino al 2040, non è  coerente con i principi concorrenziali nazionali né con quelli comunitari”.

Esprimono soddisfazione il deputato di Forza Italia Galeazzo Bignami e il referente territoriale del partito Nicolas Vacchi per il parere che l’Autorità ha rilasciato lo scorso 4 luglio a seguito del loro esposto. I 45 giorni, in realtà, dovrebbero decorrere proprio da tale data “ma finora nessuna notizia è giunta al riguardo dal ConAmi che si è ben guardato dall’avvisare la cittadinanza”.

L’Antitrust, in buona sostanza, ha bocciato l’affidamento diretto della gestione della discarica imolese di Tre Monti ad Herambiente invitando il ConAmi ad espletare una gara pubblica “aperta al maggior numero di soggetti possibile e nel rispetto dei principi concorrenziali della normativa nazionale e comunitaria”. Il parere è contenuto nell’ultimo bollettino dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato ed è giunto proprio a seguito dell’esposto presentato a dicembre 2017 da Nicolas Vacchi e Galeazzo Bignami di FI.

“Forza Italia ha dimostrato di sapere fare un lavoro costante e meticoloso per riportare trasparenza nelle partecipate e nella pubblica amministrazione – proseguono -. Questa vittoria non è solo nostra ma è di tutti i cittadini imolesi che chiedono un cambio di passo nella gestione del bene comune”.

“Ora attendiamo di sapere cosa intenda fare l’amministrazione a cinque stelle visto che il Comune di Imola è socio di maggioranza del ConAmi e su questo deve esercitare il proprio controllo politico – proseguono Bignami e Vacchi -. Siamo di fronte a una pronuncia che deve indurre immediatamente a riconsiderare l’intero assetto gestionale della discarica. Un assetto che, come ricorda l’Autorità, rischia di avvantaggiare il gestore perfino nella partecipazione alle future gare. E’ altrettanto evidente che dalla procedura pubblica di affidamento non si può prescindere e, anzi, l’Autorità auspica che il bando di gara sia tale da consentire la partecipazione del maggior numero di soggetti possibile. Attendiamo con urgenza di conoscere la replica di ConAmi in merito ma anche quella di Atersir, molto probabilmente il soggetto deputato a espletare la gara. Certo è che con questo parere si apre un nuovo capitolo, spinoso, che va a sommarsi a quello della chiusura della discarica a seguito della sentenza del TAR. Chi ancora tentenna per il ritiro del progetto di ampliamento, tuttora in discussione, dovrebbe svegliarsi”.

Il parere

La discarica, si legge nel parere, è attualmente gestita da Herambiente sulla base di un contratto di affitto di ramo di azienda sottoscritto nel 2009 con il ConAmi, proprietario della discarica, con scadenza nel 2040. Precedentemente, nel 2000, il Consorzio aveva affidato la gestione dell’impianto tramite contratto di affitto di ramo d’azienda per il servizio di smaltimento rifiuti alla multiservizi Ami, con contratto trentennale. Nel 2002, Ami fu incorporata in Seabo, che modificò il proprio nome in Hera e subentrò in tutti i rapporti che in precedenza facevano capo ad Ami, compreso il contratto relativo a Tre Monti. Successivamente, nel 2009, Hera conferì alla sua controllata Ecologia ambiente, poi Herambiente, il ramo d’azienda relativo alle attività di smaltimento e recupero dei rifiuti, incluso il contratto d’affitto riguardante la discarica. Il 6 luglio 2009, riepiloga sempre l’Antitrust, ConAmi ed Herambiente “sottoscrivevano un nuovo contratto di affitto per la gestione della discarica, questa volta con scadenza al 2040 (il contratto attualmente in vigore)”.

L’Autorità fa notare però che il contratto di affitto in questione “attribuisce in capo al gestore una esclusiva di fatto nel servizio di smaltimento in discarica, senza che tale soggetto sia stato selezionato mediante idonee procedure a evidenza pubblica”. Questa scelta del Consorzio, “di cui appare discutibile la legittimità- scrive l’Autorità- in quanto posta in essere da un soggetto pubblico che è onerato da obblighi di pubblicità e trasparenza nella concessione dell’area pubblica adibita a discarica, appare quindi suscettibile di determinare condizioni non concorrenziali nell’offerta dei servizi di smaltimento”.

Di conseguenza, l’Autorità rileva “criticità concorrenziali derivanti dalla carenza di un titolo legittimo per la gestione della discarica Tre Monti da parte della società Herambiente, evidenziando come tale assetto della gestione della discarica, peraltro, rischia di avvantaggiare il gestore anche nella partecipazione alle future gare per il servizio di gestione dei rifiuti urbani”. Anche se il servizio di smaltimento è tariffato e ci sono obblighi di accesso, infatti, “l’integrazione verticale potrebbe comunque determinare vantaggi competitivi in sede di gara”, avverte l’Agcm. Che sottolinea anche come la stessa Regione Emilia-Romagna, in risposta ad un’interrogazione promossa dagli stessi autori dell’esposto, ha affermato che “la tipologia di tale contratto così come descritta nell’interrogazione non parrebbe conforme alla normativa attualmente vigente”.

Alla luce di tutte queste considerazioni, l’Autorità ritiene che “la segnalata irregolarità dell’attribuzione del servizio di gestione della discarica Tre Monti impedisca il necessario confronto concorrenziale” e dunque “auspica che quest’ultimo venga rapidamente affidato, per un periodo di tempo ragionevole e comunque strettamente parametrato alle esigenze di recupero di eventuali nuovi investimenti, mediante l’espletamento di una procedura ad evidenza pubblica aperta al maggior numero di soggetti possibile e nel rispetto dei principi concorrenziali della normativa nazionale e comunitaria”. In base a ciò, l’Antitrust invita in ConAmi “a comunicare entro 45 giorni le iniziative che intenderà intraprendere per assicurare le corrette dinamiche concorrenziali alla luce di quanto rappresentato”.

 

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