Caso Tre Spighe, arrivano le condanne in primo grado

Caso Tre Spighe, arrivano le condanne in primo grado

IMOLA – Tre anni e sei mesi all’ex direttore della Tre Spighe Stefano Lazzari per false comunicazioni ai soci, appropriazione indebita, truffa e attività abusiva di raccolta del risparmio, un anno e due mesi per l’ex presidente Giuliano Poggi per false comunicazioni ai soci e attività abusiva di raccolta del risparmio, otto mesi ad Alessandro Zanotti e quattro mesi a Maurizia Lanzoni e Gianfranco Gualandi, tutti e tre membri del collegio sindacale, sui quali pendeva l’accusa di false comunicazioni ai soci.

Si è chiuso così il primo grado di giudizio per il caso della cooperativa “Tre Spighe” di Castel Guelfo che, nel 2012, a seguito di una pesantissima crisi, fu salvata in extremis dalla Cesac di Conselice.

Il processo in queste settimane era stato “attenzionato” dalle forze politiche poiché uno dei tre membri del collegio sindacale, Maurizia Lanzoni, è stata di recente nominata amministratrice unica della società in house Benicomuni srl, a seguito delle dimissioni (per inconferibilità) di Loris Lorenzi. La normativa in materia – va detto – non prevede né incompatibilità, né decadenza, nel caso di condanne per processi di questo tipo che coinvolgano aziende private. La decadenza è prevista solo in caso di reati contro la pubblica amministrazione.

Ma la questione politica di una nomina comunque controversa resta eccome. Tanto che le opposizioni avevano sollevato più di un dubbio al riguardo a seguito della nomina della Lanzoni. Intanto, gli avvocati si dicono soddisfatti della sentenza emessa per i tre membri del collegio sindacale, sentenza che ha riconosciuto che si era in presenza di contravvenzioni e non di delitti. Ad annunciare il ricorso in appello anche l’avvocato di Lazzari, Giuseppe Girani, pronto a ribattere punto per punto.

 

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