Riceviamo e pubblichiamo
Gentile Sindaco,
Le scrivo per farle un riassunto di tante incomprensioni per quanto riguarda lo sterminio di 76 alberi del viale che porta da Imola al Piratello.
Esisteva un’altra soluzione? Generalmente si sceglie un’opzione tra tante altre. Quali erano le alternative? Perché questa scelta così drastica? Perché tagliare gli alberi a giugno? Alberi bellissimi, con una chioma molto ricca e che ci aiutano a respirare. Gli alberi sono la cosa più bella di Imola. Questo lo pensiamo in tanti. E’ giusto prendersi cura di questi alberi: il problema è come. Tagliare 76 alberi in un colpo solo con una fretta pazzesca, mi sembra come minimo poco sensato e le piccole giovani piante che li sostituiranno, sono molto più fragili e richiederanno tempo e cura prima di diventare come quelli abbattuti. Un professore di etica all’Università ci ripeteva continuamente: se una cosa pare poco sensata è da chiedersi subito: a chi giova? Chiunque abbia un po’ di dimestichezza con la natura e più precisamente con gli alberi, trova discutibilissima questa scelta. Quali sono i costi di un operazione cosi bellica nei confronti di tutti questi alberi? Quali sarebbero i costi di un’alternativa più pacifica e graduale? Quale competenza hanno i responsabili di una tale decisione?
Certo, lei potrebbe dirmi che questo si fa per motivi di sicurezza. Ormai si può fare tutto con questa scusa, che funziona benissimo in un clima di paura generale di tutto e di tutti. Forse è più urgente trovare i modi garbati ed efficaci per spiegare ai propri cittadini che il rischio zero non esiste e che tutto un giorno può cadere: cadono ogni tanto gli aerei, cadono le stelle (metaforicamente e anche letteralmente) e cadono di tanto in tanto gli alberi. Non chiudiamo l’autostrada per paura degli incidenti? No. Certo c’è una grossa differenza: gli alberi non producono i soldi e il fatto che ci aiutano a respirare lo diamo per scontato. In sostanza tutto può succedere a tutti. Semplicemente non facciamo caso quando tutto questo accade agli altri. Non siamo abituati a pensare che gli altri siamo noi. Forse possiamo chiedere aiuto agli psicologi di aiutarci a gestire la paura con un briciolo di consapevolezza. Intendo dire a livello di cittadinanza, visto che sempre meno persone possono permettersi in privato un tale regalo.
Nel caso in cui fosse un bisogno inderogabilissimo di fare un operazione del genere (naturalmente da verificare e sentire più specialisti in merito, dato che per ogni ambito esistono varie scuole di pensiero) si potrebbe optare per un intervento graduale. Diciamo 5-7 alberi per volta, in modo da non privare i propri cittadini di una fonte di benessere essenziale, in quanto si tratta dell’ aria che respiriamo e dell’ombra che ci regalano questi alberi nel periodo estivo, cosi faticoso da un punto di vista climatico. Magari da farsi a ottobre o novembre e non nel mese di giugno. Probabilmente, Lei sa meglio di me quanto le persone amino passeggiare o andare in bici su questo viale e ribadisco: questi alberi migliorano il nostro benessere in maniera notevole.
La prego umilmente di intervenire a favore dei cittadini e degli alberi. Spero che Lei possa fermare questo sterminio. Mi è stato consigliato di non scriverle perche a Lei queste cose non interessano. Mi è sembrato corretto farlo. Cercherò di coinvolgere il più possibile l’opinione pubblica, per richiamare l’attenzione su questa situazione che mi sembra incomprensibile e assurda.
Resto in attesa di un cortese riscontro
Gigliola Varani