Sanità, nessuna ipotesi di fusione tra Ausl Bologna e Ausl Imola

Sanità, nessuna ipotesi di fusione tra Ausl Bologna e Ausl Imola

IMOLA – Sono quattro gli scenari individuati e sottoposti al confronto. Il primo, dall’impatto modesto, prevede che solo le funzioni di programmazione e alta gestione vengano delegate a un unico organismo di governo comune tra le quattro aziende sanitarie (Ausl di Bologna e Imola, Sant’Orsola e Rizzoli). La seconda ipotesi è la costituzione di un consorzio autonomo, a cui le quattro aziende conferiscono attività comuni e le relative necessarie risorse. Gli ultimi due scenari, invece, prevedono la nascita delle nuove Aziende che mettono insieme Ausl, Sant’Orsola e Alma Mater. Due progetti che “non sono alternativi tra loro”, precisa Giuliano Barigazzi, presidente della Conferenza socio-sanitaria di Bologna, ma anzi “possono essere portati avanti insieme”, anche se non contemporaneamente.

In particolare il nuovo Irccs, si sottolinea nello studio, diventerebbe una delle principali realtà in Italia e in Europa per potenzialità di cura, assistenza, ricerca e formazione, trasformando Bologna in un “hub internazionale” della ricerca sanitaria. Non verrebbero invece toccati i due attuali Irccs, il Rizzoli e l’Istituto di scienze neurologiche al Bellaria, per i quali si propone di mantenere l’autonomia rafforzando però la collaborazione con le altre strutture. Scartata anche l’ipotesi di fusione delle due Ausl di Bologna e Imola. Allo stesso tempo, nel documento si propone di rafforzare il ruolo dei direttori di distretto, affidando loro un budget che comprenda anche le risorse per le prestazioni ospedaliere di base, e quello dei direttori dei dipartimenti interaziendali. Inoltre, si prevede la costituzione di un nuovo organo di governo metropolitano, una sorta di collegio dei quattro direttori generali, “con ampi poteri di programmazione e alta gestione”, anche rispetto all’allocazione delle risorse.

Nell’annunciata rivoluzione della sanità bolognese finisce in soffitta l’idea di fondere le Ausl di Bologna e Imola. Nel documento di oltre 100 pagine redatto dal gruppo di lavoro della Conferenza socio-sanitaria metropolitana, nel quale si disegnano gli scenari possibili per il futuro della sanità sotto le Due torri, “non è prevista la realizzazione di alcuna azienda metropolitana unica”. Nello studio si sottolinea come “la lettura internazionale e le esperienze nazionali sembrano indicare che allo stato attuale” un’ipotetica fusione tra le Ausl di Bologna e Imola “non incida in moto rilevante per il perseguimento delle finalità generali dell’accordo di programma” firmato nel giugno 2017 da Regione, Alma Mater di Bologna e Conferenza socio-sanitaria sull’integrazione delle aziende sanitarie del territorio. “La riorganizzazione dei servizi distrettuali e ospedalieri nell’area metropolitana di Bologna- si sostiene ancora nel documento- può trovare un’efficace attuazione anche nell’attuale scenario”. Dunque, sintetizza Giuliano Barigazzi, presidente della Conferenza socio-sanitaria metropolitana (di cui è vice la nuova sindaco M5s di Imola, Manuela Sangiorgi), “l’azienda di Imola manterrà la sua autonomia”.

FONTE: Agenzia DIRE

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