Il flop di Castello Games

Il flop di Castello Games

CASTEL SAN PIETRO – Quello che avrebbe dovuto essere il nuovo “Lucca Comics” in salsa castellana si è rivelato un vero e proprio flop. Il “Castello Games” un evento di nicchia dedicato ai fumetti, ai giochi, ai cartoni animati e più in generale ai ricordi della nostra infanzia, non ha fatto in tempo a nascere che probabilmente ha già cessato la propria esistenza. Portandosi dietro una scia di polemiche e di malcontento tra cittadini, commercianti e rappresentanti delle Istituzioni.

Gli organizzatori, una società privata nata qualche mese fa, ha probabilmente fatto il passo più lungo della gamba, senza considerare che ci si andava a scontrare con eventi mastodontici e organizzazioni pazzesche come quelle, appunto, del Lucca Comics. Chiudere il centro storico castellano e renderlo a pagamento (10 euro a persona!), senza che la gente sia mai stata abituata a questo tipo di obolo, è stata una scelta assolutamente fuori da ogni logica.

Forse, per il primo anno, bisognava pensare più in piccolo e con maggiore umiltà. Organizzare un paio di concerti (e quelli magari renderli a pagamento) e lasciare liberi i visitatori di passeggiare tra gli stand in centro. La disorganizzazione e il panico ha preso il sopravvento tra gli inesperti organizzatori che, resisi conto che non potevano pagare standisti, artisti, musicisti e personale della security si sarebbero dati praticamente alla macchia nella prima serata, per poi affermare che ci sarebbe stato un generico rimborso non si sa bene come e quando.

E’ saltato praticamente tutto: i concerti più belli come quello dei SuperRobots è andato in scena in formato ridotto (e solo per la gioia dei fans visto che non hanno percepito cachet) e quello di Clara Serina non si è svolto.

E allora ci si chiede: Perché le Istituzioni non si sono informate prima di concedere il patrocinio? Perché il patrocinio, si sa, anche se non è oneroso, ha la funzione di rendere “credibile” un evento e -soprattutto- attira gli sponsor. E qui, giustamente, si inserisce anche l’interrogazione del consigliere regionale Galeazzo Bignami, che ha chiesto conto alla giunta se il patrocinio della Regione Emilia-Romagna sia stato oneroso o meno e per quale motivo è stato concesso. In attesa di risposta, resta l’amaro in bocca per quella che doveva essere una bella manifestazione con potenziale di crescita ma che si è rivelata una sorta di “Caporetto”.

IN QUESTO VIDEO LE CONSIDERAZIONI DI UN ESERCENTE MOLTO DELUSO

 

 

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