IMOLA – Per sapere dei 100 anni appena compiuti, non c’è bisogno di parlare con i figli. Ci pensa direttamente la festeggiata a raccontare la propria vita. E così Concetta Perdisa, che sabato scorso ha compiuto e festeggiato i 100 anni (è nata a Casalfiumanese il 7 novembre del 1915) prende la cornetta e dall’altro capo del telefona racconta con voce pacata e affabile la propria vita.
Seconda di otto fra fratelli e sorelle, praticamente fin da bambina ha aiutato il padre e la sorella maggiore nei campi, mentre la madre accudiva i fratelli più piccoli. Una vita dura, a fare i conti con una terra non sempre generosa, da lavorare a mezzadria. Poi il matrimonio, nel 1940, con Angelo Dalmonte. La guerra porta alla distruzione della loro casa, nei campi attorno a Casalfiumanese. Da qui la decisione di trasferirsi in un altro podere, in via Vigne, nel comune di Dozza. Qui Concetta Perdisa alleva i tre figli Alba, Adriano e Gianfranco, oltre che aiutare il marito nel lavoro della terra.
“A dire il vero non mi sono mai fermata, perché una volta in pensione, ho continuato ad aiutare i figli nell’accudire i nipoti. E poi ho cominciato anche a lavorare all’uncinetto” racconta Concetta Perdisa, che aggiunge “finché la testa funziona e le gambe mi portano, dico che va bene”. E se le si chiede qual è il segreto per arrivare a 100 anni così in forma, lei risponde “che un segreto non ce l’ha”. Di certo stare in movimento, testa e corpo, aiuta. Ed in effetti, oltre a fare tuttora la sfoglia “quando ne ho voglia” e cucire all’uncinetto, va anche a fare la spesa. Si fa accompagnare in auto in centro storico o in qualche centro commerciale e poi a piedi gira per fare i suoi acquisti.
Alla fine, racconta della festa per i suoi 100 anni, sabato 7 novembre, giorno del suo compleanno. “Mi ha fatto proprio piacere ricevere i fiori e la medaglia dal Comune e ringrazio tutti” conclude. A formularle gli auguri a nome della città di Imola e consegnarle la medaglia dei centenari è stato il vice sindaco Roberto Visani, al termine di un pranzo organizzato in un noto ristorante di Dozza con tutta la famiglia, compresi i tre nipoti e i tre pronipoti.
Vinicio Dall’Ara