IMOLA – I dati sulla contaminazione nei pozzi spia erano “rassicuranti”. Almeno secondo il presidente di ConAmi, Stefano Manara, e secondo Herambiente.
I dati Arpae, pubblicati oggi, invece, evidenziano numerose e preoccupanti criticità all’interno di quegli stessi pozzi spia nei quali il percolato non dovrebbe esserci e che era già stato trovato in ottobre. In questi pozzi, pare ci sia praticamente di tutto.
I campionamenti (carotaggi) hanno riguardato il suolo, le acque sotterranee e i pozzi spia: l’Arpae si è inoltre servita di 10 piezometri adiacenti alle vasche di lagunaggio del percolato, 3 piezometri adiacenti al Rio Rondinella, 3 piezometri di “bianco” in area esterna al sito. Per tutti i campioni di suolo analizzati, non si sono registrati superamenti dei livelli di guardia: permane invece il problema nei pozzi spia.
Arsenico, Nichel e Solfati sono stati ritrovati in tutti i campioni dei pozzi tranne che in uno; nitriti sono stati ritrovati nei campioni di quattro pozzi; il pericoloso cromo esavalente nei campioni di due pozzi.
I piezometri interni alla discarica hanno fatto emergere sforamenti per arsenico, nitriti, solfati, nichel, boro, cromo esavalente, selenio, manganese; anche per i piezometri esterni sono stati riscontrati valori anomali per solfati, boro, manganese e nichel.
Tra l’altro le oscillazioni dei valori appaiono particolarmente importanti come sottolinea Legambiente: “Altro che ampliamento della discarica. Qui serve la messa in sicurezza e la bonifica. Pure fuori il sito di discarica. I nitriti in alcuni punti con limite a 500 sono a 32.000 (trentaduemila)! Non superamenti ma situazioni fuori controllo. Ogni nostro commento è superfluo e scontato: aspettiamo quelli degli organi di controllo indipendenti imolesi e degli eletti del popolo che ci amministrano”.