Chernobyl 1986-2016. Quando da un disastro “nascono i fiori”

Chernobyl 1986-2016. Quando da un disastro “nascono i fiori”

Nel trentesimo anniversario del disastro di Chernobyl e nel ventennale della fondazione dell’associazione martedì 31 maggio si terrà l’iniziativa con la presentazione del film Nascono i fiori, per la regia di Mauro Bartoli, che sarà proiettato a Palazzo Sersanti.

Come si ricorderà, nell’aprile del 1986 l’esplosione della Centrale di Chernobyl libera una gigantesca nube di vapori radioattivi, che contamina una vasta zona della Bielorussia. A causa delle radiazioni vengono abbandonati paesi, città, campagne; le case sono abbattute e interrate. Nelle zone dove abitano gli sfollati, la radioattività è maggiore: sono le persone, i vestiti che indossano, gli oggetti che hanno portato con se. Ogni cosa è contaminata. All’inizio degli anni ’90, con l’indipendenza della Repubblica Bielorussa, si inizia un programma di scambio internazionale, per consentire ai bambini e alle bambine che vivono nelle zone contaminate di trascorre un po’ di tempo lontano dalle radiazioni, per disintossicarsi. Si attivano progetti con diversi paesi europei. L’Italia si mobilita, e le associazioni italiane diventano il punto di riferimento per la Bielorussia. Ogni anno migliaia bambini e bambine bielorussi vengono ospitati da famiglie italiane. Dall’inizio degli anni ’90 ad oggi, sono stati realizzati oltre 500.000 progetti di scambio internazionale tra Italia e Bielorussia. Oggi l’italiano è la seconda lingua per diffusione in Bielorussia, ed è conosciuta da oltre 400.000 giovani bielorussi.

Il film Nascono i fiori racconta questo straordinario rapporto di collaborazione che si è instaurato tra i due Paesi, attraverso la storia di alcune persone che hanno vissuto, e vivono, “tra l’Italia e la Bielorussia”. Una bella storia, perché anche nelle zone più impervie nascono i fiori…

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