La parità di genere raccontata al Senato da Paola Lanzon

La parità di genere raccontata al Senato da Paola Lanzon

C’era anche l’esperienza portata avanti dalla presidente del Consiglio comunale Paola Lanzon fra quelle presentate ieri a Roma al convegno “HeForShe: ancora insieme verso la parità di genere”. Ad organizzarlo era stata la Vice Presidente del Senato Valeria Fedeli (ora ministro all’Istruzione) nella Sala Zuccari del Senato della Repubblica.
Lo scopo del convegno è stato quello di fare il punto su cosa è stato fatto e cosa è in programma per il futuro sui temi dell’uguaglianza di genere, ad un anno dal rilancio in Italia della campagna HeForShe, voluto dal Senato con la collaborazione di Simone Ovart (Presidentessa di UN Women – Comitato Nazionale Italia, ente delle Nazioni Unite per la parità di genere e l’empowerment femminile). He For She è una campagna di sensibilizzazione sui temi dell’uguaglianza di genere che mette in prima fila gli uomini, lanciata nel 2014 da Unwomen a livello mondiale e che si prefigge di coinvolgere uomini e ragazzi nella lotta contro le discriminazioni che donne e ragazze affrontano in tutto il mondo. HeForShe nasce per unificare gli sforzi di donne e uomini, è un movimento di amicizia per l’uguaglianza di genere che riunisce una metà dell’umanità a sostegno dell’altra metà, a beneficio di tutti.

Lanzon racconta l’esperienza del Consiglio comunale – “E’ stato un grande onore non solo personale ma per tutto il Consiglio comunale essere stati invitati a raccontare la nostra esperienza in un’iniziativa così autorevole” fa sapere Paola Lanzon di ritorno da Roma. “L’invito è nato sulla base del lavoro fatto in questi anni come Consiglio comunale sulle parità di genere, ed in particolare ha incuriosito lo spettacolo che al teatro ‘Ebe Stignani’ ha visto protagonisti tutti i Consiglieri Comunali, che davanti ad un teatro gremito hanno dato voce a testimonianze di uomini anonimi, circa 300, che avevano risposto ognuno a 6 domande su temi scottanti come la violenza, la sessualità, la pornografia. Da quel giorno il livello della discussione è cambiato. Il tema della violenza è diventato non il tema di una parte ma il tema che coinvolge tutti” spiega Paola Lanzon.
Un successo tale che ha spinto la presidenza del Consiglio comunale a proporre questo tipo di progetto anche il prossimo anno, coinvolgendo le classi terze, quarte e quinte degli istituti superori di Imola. “Somministreremo il questionario, le risposte verranno pubblicate in un testo; dal testo verrà tratta una piece teatrale, che verrà portata in scena in due spettacoli: il primo recitato dai ragazzi per le scuole; il secondo recitato dai ragazzi e rivolto alla città. I capigruppo in Consiglio hanno appoggiato senza riserve il progetto” anticipa Paola Lanzon.

Oltre a questa importantissima esperienza di ‘teatro sociale’, in questi anni in Consiglio comunale sono stati portati avanti altri progetti su questo versante. “Nella mia esperienza istituzionale alcune piccole cose sono state fatte, a partire dall’introduzione del linguaggio sessuato nel regolamento del Consiglio Comunale che ha prodotto a costo zero una trasformazione lenta e profonda del linguaggio in aula che ad oggi si è ormai consolidata. Inoltre, circa due anni fa ho lanciato il tema Toponomastica femminile, idea in un primo momento accolta con un po’ di freddezza da più parti, ma ad oggi il progetto toponomastica femminile miracolosamente è iniziato a piacere a tutti e tutte e sembra quindi aver preso il giusto passo” aggiunge la Presidente del Consiglio comunale.
A testimoniare questo ‘giusto passo’ ci sono, fra gli altri, il primo premio ‘Sezione Teatro’ e la medaglia del Senato al Concorso nazionale Toponomastica femminile vinti quest’anno dalle classi II A e II B della scuola primaria “Sesto Imolese” proponendo di intitolare la fermata dell’autobus di Sesto Imolese in via San Vitale a Rosa Parks e la recente intitolazione della scuola primaria della Pedagna a Bianca Bizzi, scaturita da un importante lavoro che gli studenti dell’allora classe 3.a E della scuola secondaria “L. Orsini”, adiacente alla scuola primaria, guidati dalla docente Lisa Laffi, hanno fatto due anni fa su Bianca Bizzi, per partecipare al concorso nell’ambito del progetto nazionale Toponomastica al Femminile. “La grande femminista Rosa Luxemburg, infatti, affermava che ciò che non viene nominato non esiste” ricorda Paola Lanzon.

“Per poter agire il cambiamento, necessario nelle nostre comunità piccole o grandi che siano, le caratteristiche del femminismo, alle istituzioni, possono fare un gran bene. Per prima cosa serve alla politica l’assunto fondamentale del femminismo che dichiara che “Il privato è politico”. La coerenza tra ciò che si dice di essere e ciò che si fa e meglio ancora ciò che si è. La propria vita come testimonianza politica. La coerenza che oggi, troppo spesso, non viene riconosciuta alla politica – spiega Paola Lanzon -. Poi serve la generosità: il desiderio di rinunciate generosamente a qualcosa, per un obiettivo di interesse generale”.
A questo proposito conclude Paola Lanzon: “se desideriamo con forza che alcuni cambiamenti possano realizzarsi, dobbiamo con generosità fare in modo che quei temi diventino patrimonio comune, veramente super partes. Dobbiamo fare in modo che ognuno si senta coinvolto e responsabile, indipendentemente da quale che sia la sua appartenenza politica”.

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