Discarica: archiviato il progetto di ampliamento. Polemiche sul porta a porta

Discarica: archiviato il progetto di ampliamento. Polemiche sul porta a porta
IMOLA – E’ ufficiale: il progetto di ampliamento della discarica di Imola è stato ritirato dai proponenti ConAmi ed Herambiente. Una vittoria di cittadini e comitati (non certo della politica) i quali, come Davide contro Golia, avevano intentato ricorso al Tar contro le procedure che avevano autorizzato la sopraelevazione, vincendo, e comparendo anche dinanzi al Consiglio di Stato, a seguito del ricorso dei proponenti e riportando una netta vittoria anche qui.
Sul tema incalza Italia in Comune “Adesso che i proponenti del progetto di ampliamento della discarica “Tre Monti” lo hanno definitivamente ritirato, quali progetti concreti ha la prima cittadina Manuela Sangiorgi in merito al servizio di smaltimento dei rifiuti di Imola? – si chiede la coordinatrice cittadina Giuseppina Brienza -.  Una società in house non si costituisce da un giorno all’altro, e dopo la richiesta ad Atersir di costruire un nuovo bacino cittadino – una mossa più propagandistica che altro- la situazione si è bloccata. La sindaca ha già dovuto cedere affidando alla tanto vituperata Hera la gestione della raccolta differenziata nel centro storico e la sua battaglia per la supremazia all’interno dell’assemblea dei soci del Con.Ami ha bloccato anche il progetto della nuova stazione ecologica di via Montericco.
Insomma, anche in questo caso Imola è ferma”.
Sempre in tema rifiuti, si scaglia contro il nuovo sistema di raccolta porta a porta il consigliere dem Giacomo Gambi. Il nuovo sistema che vige in centro storico sarebbe progettato male, costoso e anti-igienico, con le segnalazioni sulla presenza di ratti aumentate nell’ultimo periodo.
“La Regione chiede a Imola di raggiungere l’80% di differenziata entro il 2020 e Imola, prima di introdurre la raccolta porta a porta in centro, aveva già raggiunto il 72%. A due anni dalla modifica della raccolta in tutto il resto della città con le isole ecologiche non era necessario introdurre un nuovo sistema solo in una parte della città”. Insomma, afferma l’esponente dem, “la verità è che in un anno di fallimenti su ogni fronte, la Giunta doveva almeno rispettare un punto del proprio programma elettorale, e quindi ha introdotto la raccolta porta a porta, senza però approfondirne le conseguenze”. Come se non bastasse, rincara la dose il consigliere, il nuovo sistema non è nemmeno progettato bene, visto che “ogni rifiuto viene ritirato una volta a settimana e ciò riduce i giardini delle abitazioni, il terrazzo e il ripostiglio ad una vera e propria discarica, seppur divisa nei sacchi e precedentemente lavata”. Di per sè, spiega Gambi, “non sarebbe nemmeno un grosso problema, se non fosse che in centro storico le metrature delle abitazioni sono piccole e quasi nessuno ha terrazzi o giardini. Avete mai provato- chiede provocatoriamente il consigliere- a tenere una settimana di pannolini nel bidone dell’indifferenziato in un ripostiglio?”.

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