Monossido di carbonio: un killer insidioso

Monossido di carbonio: un killer insidioso

Nel nostro territorio, nell’ultimo mese e mezzo, sono stati due gli episodi di intossicazione da monossido di carbonio. Nell’ultimo recente caso ben 9 persone sono state trasportate in Pronto Soccorso e solo grazie alla diagnosi tempestiva e all’intervento efficace dei sanitari di questo servizio di emergenza non vi sono state gravi conseguenze sulla salute dei coinvolti.

“Siamo molto soddisfatti del lavoro fatto dalla nostra équipe – ha affermato Andrea Neri, direttore sanitario dell’Azienda Usl di Imola– hanno lavorato in sinergia dimostrando ottime capacità professionali. Un plauso per come hanno gestito la situazione e al grande lavoro che svolgono quotidianamente”.

E’ però fondamentale ancora una volta allertare la cittadinanza tutta sui rischi di queste intossicazioni, tipiche del periodo invernale e spesso dovute all’inadeguato funzionamento dei sistemi di riscaldamento o alla troppa leggerezza con cui si accendono bracieri in luoghi non sufficientemente areati.

 

“Il monossido di carbonio (CO) è un gas inodore e incolore: in genere l’intossicazione è dovuta al funzionamento non adeguato di sistemi di combustione quali caldaie, cucine, scaldabagni, caminetti, ecc… o alla carenza di un sistema efficiente di evacuazione dei gas – spiega il dottor Gabriele Peroni, responsabile del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl di Imola – L’accumulo di monossido di carbonio in spazi completamente o parzialmente chiusi può provocare la morte per avvelenamento di persone e animali. In condizioni ottimali il carbonio presente nel combustibile si combina con l’ossigeno dell’aria e viene trasformato nell’innocua anidride carbonica, mentre con carenza di ossigeno si forma il micidiale CO. Il ridotto apporto di ossigeno agli organi provoca uno stato di asfissia dei tessuti, che colpisce maggiormente gli organi che necessitano di più l’ossigeno: il cuore ed il cervello. L’intossicazione non dipende solo dalla concentrazione di CO nell’aria, ma anche dalla durata dell’esposizione e dal volume respirato. Chi possiede una respirazione più rapida, ad esempio i bambini, le persone impegnate in un’attività fisica e anche gli animali, raggiunge più rapidamente un tasso di carbossiemoglobina elevato, qualora il CO sia presente nell’ambiente. Per questo motivo un malessere nei bambini e nel nostro animale domestico possono costituire un campanello di allarme per un adulto che ancora non percepisce alcun sintomo.

Il problema è che le persone presenti in un locale chiuso che si va saturando di CO, anche ammesso che avvertano che qualcosa di insolito stia loro accadendo, non hanno la chiarezza di dover reagire né sanno cosa fare. Questo perché i primi sintomi di questa intossicazione sono generici: un leggero mal di testa, un po’ di affanno, sensazione di vertigini, uno stato confusionale mentale, generici disturbi della vista, nausea, vomito. In seguito sopravviene la perdita di coscienza e di lì a poco la morte. In caso di sospetta intossicazione da CO il soccorso rapido è essenziale. Areare l’ambiente, allontanare subito la persona colpita, facendo attenzione al contempo a non compromettere la propria incolumità e chiamare il 118, sono le azioni da mettere in atto immediatamente.

 

Le regole della prevenzione

Come evitare quindi pericolosi incidenti di questo tipo? I fattori da tenere sotto controllo sono l’efficienza del sistema di evacuazione dei fumi (canale da fumo, canna fumaria, comignolo), la corretta ventilazione dei locali, la cubatura ed idoneità dei locali in cui è installato il generatore di calore, lo stato di manutenzione dell’impianto e l’utilizzo di mezzi di riscaldamento non a norma. E’ fondamentale disporre di impianti termici sicuri, installati e controllati da installatori abilitati, in grado di rilasciare le certificazioni di conformità alle norme di sicurezza. Assolutamente da evitare il “fai da te” e le soluzioni artigianali improvvisate. In presenza di un caminetto, è bene far controllare da un tecnico abilitato la sua efficienza e quella della canna fumaria prima dell’inizio della stagione fredda o dopo un lungo periodo di utilizzo. Fondamentale è poi assicurare sempre un’efficiente aerazione e ventilazione nei locali dove si trovano gli impianti tramite le aperture, previste dalla legge in base al tipo di apparecchio ed alla potenza termica, indispensabili per la regolare combustione e per prevenire la formazione di gas tossici.  Queste aperture, protette da una griglia, non devono essere mai ostruite e vanno pulite periodicamente perché non perdano la loro efficacia. Infine, non si devono accendere bracieri od altri fuochi in locali chiusi.

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