Materiale non autorizzato utilizzato per coprire i rifiuti. La segnalazione di Arpae all’Autorità Giudiziaria

Materiale non autorizzato utilizzato per coprire i rifiuti. La segnalazione di Arpae all’Autorità Giudiziaria

IMOLA – Materiale non autorizzato sarebbe stato utilizzato per la copertura giornaliera dei rifiuti nella discarica di Imola. Questa la violazione che Arpae avrebbe riscontrato a seguito di un esposto presentato il 23 settembre 2016 dal Comitato “Osservatorio per la discarica Tremonti” che, all’epoca, lamentava la presenza di polvere molto sottile, depositatasi sia sul terreno che sulle piante, nell’area limitrofa alla discarica.

I controlli. Scattano dunque i controlli e Arpae, pur non ravvisando “dispersione di materiale polverulento nell’intorno del fronte di abbancamento di rifiuti”, rileva però che l’Autorizzazione Integrata Ambientale prevede specifiche prescrizioni a carico del gestore per quanto riguarda la copertura giornaliera dei rifiuti. I materiali da utilizzare possono essere infatti soltanto terreno di scavo, biostabilizzato, teli degradabili a perdere, geomembrane, tessuti assorbenti a carbone attivo o altro materiale preventivamente valutato. Il materiale con cui sono stati coperti i rifiuti, tuttavia, stando a quanto segnalato da Arpae, non risulterebbe appartenere a nessuna delle categorie previste dall’AIA trattandosi di “materiale inerte recuperato”, né tantomeno risulterebbe all’Arpae una richiesta di valutazione preventiva fatta da Herambiente.

I campioni non conservati. L’Arpae avrebbe accertato anche una ulteriore violazione: l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) prevede infatti che il gestore proceda a effettuare verifiche a campione sui rifiuti in ingresso all’impianto e che tali campioni prelevati restino a disposizione dell’Autorità competente per un periodo non inferiore a due mesi. I risultati delle verifiche devono inoltre essere annotati su apposito registro. Ma nel corso dei sopralluoghi eseguiti (il 4 e l’8 novembre 2016) da parte degli operatori Arpae, i campioni di rifiuti prelevati dal gestore il 13, il 21 e il 23 settembre non risultano più disponibili e neppure presenti nell’impianto, nonostante i due mesi non siano ancora trascorsi.

L’Arpae ha provveduto a trasmettere “notizia di reato” all’Autorità Giudiziaria: intanto procede l’iter di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per il nuovo progetto di ampliamento, di 1,125 tonnellate, presentato da ConAmi e Herambiente, al quale si stanno opponendo, con tutte le loro forze, cittadini e comitati.

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