Lupo, presenza stabile nella Valle del Santerno

Lupo, presenza stabile nella Valle del Santerno
Continua il monitoraggio del lupo da parte dei volontari del nucleo ambientale di Enduro Motor Valley ed il dato più evidente dell’ultimo anno è che da luglio 2018 non risultano più attacchi di lupo a bestiame
d’allevamento con danni di una certa rilevanza. Tuttavia i Veterinari dell’Azienda Sanitaria Locale di Imola segnalano il persistere di predazioni puntiformi nel territorio di loro competenza. È evidente quindi che gli allevatori si sono organizzati con metodi di prevenzione sempre più efficaci, recinzioni adeguate, cani da guardiania e dissuasori elettronici messi a disposizione dalla Regione utili a tenere lontano i lupi dagli allevamenti.
“Le presenze di lupi sul territorio, negli ultimi anni, risultano numericamente stabili – afferma Matteo Papa Veterinario responsabile del nucleo ambientale EMV – con circa 20 esemplari adulti divisi fra i due
versanti della vallata considerando come limite delle nostre ricerche il Monte Faggiola su un versante e Monte La Fine su quello opposto. È continuo e notevole il ricambio di individui, molti soggetti spariscono, arrivano esemplari adulti da altre zone, risultano stabili le nascite, ma, come al solito, pochi lupacchiotti raggiungono l’età riproduttiva. Il cinghiale rimane la principale fonte alimentare per il lupo, almeno il 70% delle marcature rinvenute contiene peli di questo suide, mentre, per la prima volta nella nostra zona si è constatata la predazione di nutrie i cui resti sono stati rinvenuti nello stomaco di un lupo investito da un’auto.”
Da più parti si fa notare che il comportamento del lupo è sempre meno elusivo, lo si vede, ad esempio, di giorno affiancare i trattori che lavorano il fieno, con lo scopo evidente di catturare lepri o altri animali
messi in fuga dai mezzi agricoli, ma questo non deve preoccupare, perché rimane una grande diffidenza del lupo verso la figura umana che in nessun caso viene avvicinata.
“Le immagini raccolte dal 2009 ad oggi con le videotrappole hanno sempre mostrato esemplari di lupo appenninico puro – spiega Alessandro Magnani coordinatore delle ricerche- quindi non risultano ibridazioni con cani. Relativamente a questi ultimi, pur non essendoci casi di vero e proprio randagismo, sul territorio della nostra vallata se ne muovono molti che eludono i controlli dei proprietari e scorazzano liberi sia di giorno che di notte, arrecando danni sia alla fauna selvatica che d’allevamento di non poco conto.  Il randagismo risulta invece evidente nei gatti, con una grossa probabilità di andare ad inquinare geneticamente la popolazione di gatto selvatico che ormai risulta stabilmente presente sulle nostre colline.
Monitorando il lupo ci si rende conto che il resto della fauna selvatica della vallata gode di ottima salute, dagli ungulati ai rapaci, con avvistamenti sempre più regolari di aquila reale che spesso sorvola le aride
zone calanchive in cerca di prede.”

Leggi anche

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *