Altro brutto colpo all’occupazione nell’imolese: fallita l’azienda De Franceschi

Altro brutto colpo all’occupazione nell’imolese: fallita l’azienda De Franceschi

IMOLA – A darne notizia, la Cgil Imola con un comunicato lapidario: “Oggi, 11 gennaio 2016, è arrivata la drastica decisione del Tribunale di Bolzano che ha dichiarato fallita l’azienda Defranceschi, produttrice di impianti enologici, con sede legale a Laives (BZ) e stabilimento produttivo a Mordano, dove sono occupati 18 lavoratori su un totale di circa 35 dipendenti”.

Un duro colpo all’occupazione imolese che ha conosciuto negli ultimi anni numerosi fallimenti di aziende e di note cooperative.
“La Defranceschi – si legge nella nota della Cgil – a fine settembre 2015, con il venire a galla di una pesante crisi finanziaria e la necessità di attrarre nuovi soci-investitori, aveva fatto domanda ex art. 161, comma 6 della legge fallimentare, riservandosi di presentare entro il 15 gennaio 2016 una proposta definitiva di concordato preventivo.
Drammaticamente il fallimento, negato e impossibile per la Proprietà, la Famiglia Defranceschi (le ultime rassicurazioni la scorsa settimana dove si raccontava a tutti i lavoratori l’imminente presentazione del piano concordatario con il subentro di nuovi soci), per le lavoratrici e i lavoratori, salvo miracoli dell’ultima ora, condurrà al solo licenziamento per effetto del Jobs Act che ha cancellato la possibilità di utilizzare la cassa integrazione straordinaria pur in presenza di un auspicato interessamento di terzi”.
Per la Fiom Cgil di Imola e le Rappresentanze Sindacali Unitarie della Defranceschi “quanto avvenuto è grave e doloroso per l’impatto che produce sui lavoratori e le loro famiglie, nonché per il territorio con la chiusura di un’ulteriore impresa produttiva.
Quanto appreso non può che essere attribuito ad una proprietà che attraverso continue scelte sbagliate, pur in presenza di un mercato come quello enologico che meno di altri è stato colpito dalla crisi, è stata incapace di valorizzare le professionalità e le produzioni mordanesi.
Per la Fiom e la RSU l’auspicio è che in tempi rapidi il Curatore Fallimentare nominato dal Tribunale verifichi tutte le possibili soluzioni per garantire una continuità produttiva con l’intervento di quei nuovi investitori tanto sbandierati dalla Proprietà fallita”.

 

 

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