Discarica, spaccatura in maggioranza. Il Sel si astiene sulla richiesta di congelamento dell’iter di ampliamento

Discarica, spaccatura in maggioranza. Il Sel si astiene sulla richiesta di congelamento dell’iter di ampliamento

IMOLA – Il progetto di ampliamento della discarica Tre monti di Imola va avanti. Il Pd ha infatti respinto in Regione tutte e tre le risoluzioni delle minoranze che chiedevano di congelare l’iter di valutazione, in attesa di una verifica sull’impatto sanitario dell’opera da parte di un soggetto indipendente. A chiederlo M5s, Forza Italia e Fdi, con tre risoluzioni distinte sostenute anche dalla Lega nord. Tutte le opposizioni, tra l’altro, sottolineano come l’ampliamento della discarica di Imola sia in contrasto col nuovo Piano regionale dei rifiuti e l’intenzione della Giunta Bonaccini di ridurre gli impianti di smaltimento. Ma i dem, ieri mattina in Assemblea legislativa, hanno respinto in blocco la proposta. Astenuta Sel, che per bocca del capogruppo Igor Taruffi definisce “non pretestuosi” i timori dei cittadini e invita la Regione a “non spaventarsi di verifiche fatte da terzi” sul progetto, che “desta perplessità”.

 

Il Pd va avanti compatto. “Dentro alla procedura di Valutazione di impatto ambientale c’e’ ogni autorizzazione- afferma Roberto Poli del Pd- siamo i primi a volere i controlli e ci affidiamo ai soggetti pubblici come l’Ausl”. In ogni caso, assicura il dem Paolo Zoffoli, “faremo di tutto per verificare la tutela della salute dei cittadini”. E il renziano Giuseppe Paruolo si augura che la regione si doti di “strumenti di valutazione sanitaria a supporto della pianificazione”, evitando che si trasformino solo in “arma di contrasto” ai progetti. Ma l’M5s non ci sta. La capogruppo Giulia Gibertoni parla di “vergognosa indifferenza” e insiste nel chiedere una “seria indagine epidemiologica di almeno 12-18 mesi” prima di andare avanti con l’ampliamento della discarica.

 

“Non dobbiamo e non possiamo accontentarci di semplice monitoraggio”, sostiene Gibertoni. Tanto che la grillina Silvia Piccinini propone che la commissione Ambiente della Regione faccia un sopralluogo alla discarica. Della stessa idea e’ anche il capogruppo Fi Galeazzo Bignami, che parla di “rischio di contaminazione” e cita sia i rilevamenti Arpa sia gli studi commissionati dai comitati cittadini. Per questo, l’azzurro invita la Regione a “far propria la preoccupazione dell’Ordine dei medici e ad attuare il principio di precauzione”, congelando l’iter di autorizzazione in attesa di uno “studio indipendente”. Bignami sottolinea poi che ad oggi “solo il 17% dei conferimenti alla discarica di Imola proviene dall’Emilia-Romagna”. Dunque, l’ampliamento “non deriva da necessita’ regionali”. E accusa Hera, ConAmi e Comune di Imola di “evidente conflitto di interessi”, dal momento che l’area destinata all’ampliamento della discarica “e’ di proprieta’ di ConAmi, che ha l’8% delle quote Hera” ed entrambe le societa’ sono “partecipate dal Comune di Imola“. Le stesse perplessita’ vengono sollevate anche Tommaso Foti (Fratelli d’Italia), secondo il quale “una risposta tecnica ai dubbi dell’Ordine dei medici e’ dovuta”. Inoltre, si chiede Foti, “davvero l’ampliamento di questa discarica serve solo all’Emilia-Romagna? Il palese conflitto di interesse delle aziende e’ un problema che ci sta esplodendo in mano”. Contro Hera e ConAmi si scaglia anche il leghista Daniele Marchetti. “Nel solo 2014 oltre 10.000 tonnellate di rifiuti speciali sono giunte in discarica da Roma- attacca- l’ampliamento serve solo a giocare un ruolo nel libero mercato dei rifiuti speciali, mettendo a rischio l’ambiente e la salute dei cittadini”.

FONTE: Dire

 

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