I Medici per l’Ambiente: “la discarica di Imola va chiusa e bonificata”

I Medici per l’Ambiente: “la discarica di Imola va chiusa e bonificata”

IMOLA – Si dicono fortemente preoccupati i Medici per l’Ambiente, rappresentanti dell’ISDE Emilia-Romagna, a seguito dell’approvazione del progetto di sopraelevazione della discarica Tre Monti di Imola da parte della Conferenza di Servizio. Tanto che hanno inviato una lettera aperta alla cittadinanza, firmata dal Dott. Giuseppe Miserotti Presidente ISDE Emilia Romagna, dal Dott. Ruggero Ridolfi  Presidente ISDE Forlì  e dalla Dott.ssa Patrizia Gentilini Comitato Scientifico ISDE Italia, con la quale si evidenziano, una volta di più, tutte le criticità connesse all’ampliamento di un sito che ha oltre 40 anni di vita e che è già la discarica più grande dell’Emilia-Romagna.

“Nonostante l’Unione Europea, con la Direttiva quadro 2008/98/CE, recepita in Italia con il D.LGS 205/2010, abbia delineato una precisa gerarchia per una corretta gestione dei rifiuti, nella quale lo smaltimento in discarica viene  collocato all’ultimo posto delle possibili procedure, la nostra Regione decide comunque di ampliare tale impianto. E’ noto che le discariche sono anche la destinazione finale della maggior parte delle ceneri prodotte dalla combustione di rifiuti, tranne quelle da combustibili solidi secondari (CSS) utilizzati nei cementifici ed utilizzate nella produzione di clinker/cemento. In entrambi i casi, la destinazione finale delle ceneri da incenerimento di rifiuti ha conseguenze ambientali e sanitarie gravi, che vanno dalla contaminazione del suolo (in particolare da metalli pesanti), delle falde acquifere, dell’atmosfera ed inevitabilmente della catena alimentare”, scrivono i Medici per l’Ambiente.

 

Il Position Paper di ISDE Italia sulla “Gestione sostenibile dei rifiuti solidi urbani” pubblicata il 12 Agosto 2015 e disponibile online, riporta una lunga e documentata lista di gravi patologie in popolazioni che abitano in prossimità di discariche, ricordano i medici.

“Sono descritti eccessi di mortalità per malattie cardiovascolari, respiratorie, dell’apparato digerente e del sistema nervoso; un aumentato rischio di malformazioni congenite (in particolare difetti del tubo neurale e dell’apparato circolatorio, gastroschisi, e palatoschisi) e di basso peso alla nascita nella popolazione residente entro due chilometri di distanza da discariche di rifiuti. Infine, numerose pubblicazioni segnalano un aumento di tumori maligni del sistema ematolinfopoietico (soprattutto linfoma non-Hodgkin), del fegato e delle vie biliari, del rene, del pancreas, della vescica, dello stomaco, del polmone, della prostata in chi vive in prossimità di queste aree, che rilasciano contaminanti chimici con capacità cancerogena nota, ed una varia ed ampia combinazione di veleni ad elevata tossicità. Tutte questa documentazione (una quarantina di voci bibliografiche sono riportate di seguito e sono consultabili nel documento ISDE), confuta la visione che ci offre il documento di Hera del 5/2/2016 in particolare sulla valutazione del rischio per la salute umana”.

L’ISDE ricorda poi che il 13 agosto 2015 il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dichiarò: “abbiamo fatto, in queste settimane, scelte chiare e precise, puntando su riduzione drastica di discariche e inceneritori, autosufficienza e diminuzione dei rifiuti…. drastica riduzione, entro il 2020, delle discariche, come chiede l’Unione Europea..”

Ma in realtà, specificano i medici,  “il piano per la gestione dei rifiuti della regione Emilia Romagna appare in aperto contrasto con il concetto di Economia Circolare, che non prevede affatto la combustione e la distruzione di risorse ( ed anche i rifiuti possono essere risorse!)” ricordando anche l’articolo di Amorosi apparso nel gennaio 2016 su Libero che ricordava come, nell’area della discarica, erano stati trovati  cromo esavalente, arsenico, nichel, (tutti composti cancerogeni e mutageni), solfati e nitriti, in misura dalle tre alle sette volte superiore al valore limite, oltre alla presenza di stagno, piombo, alluminio e manganese.

“La discarica  – concludono i medici – doveva contenere solo rifiuti inerti e non pericolosi. Con questi presupposti la preoccupazione della popolazione non può che aumentare ed i Medici per l’Ambiente (ISDE) della Regione Emilia Romagna si uniscono al coro di disapprovazione e preoccupazione per l’ampliamento della Discarica dei Tre Monti che, in realtà dovrebbe essere bonificata e dismessa nel tempo, se non altro, in ragione del Principio di Precauzione ormai completamente dimenticato e spregiato dagli Amministratori Regionali”.

 

20 Dicembre 2016

 

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