Quel Circondario che non è mai decollato…

Quel Circondario che non è mai decollato…

Il sindaco di Dozza, Luca Albertazzi, chiede più concretezza al Circondario. E fa bene.

Questo ente, non solo è unico in Italia e imbriglia i Comuni senza possibilità di recesso ma, dall’alto, detta le politiche soprattutto ai Comuni più piccoli che ormai ne sono completamente succubi.

C’è da fare una gestione associata? Il Circondario decide con chi la dobbiamo fare.
E poi ci ritroviamo con un ufficio tecnico associato tra Castel Guelfo, Casale e Borgo, delocalizzato a Imola. A Castel Guelfo è rimasto solo un URP, un ufficio relazioni con il pubblico che, se ti va bene, ti indirizza al protocollo al piano di sopra, altrimenti direttamente a Imola. E questo sarebbe il fiore all’occhiello per perseguire risparmio ed efficientamento.

Quel che è peggio è che, negli anni, questo Circondario si è adagiato su se stesso, senza nessuno sforzo di innovazione, di sana gestione, di promozione reale della collaborazione tra Comuni. I Comuni sono stati lasciati da soli su tutto, sulla difficile gestione della partita di “Atersir” e dei conti del servizio rifiuti non allineati, sulla gestione dei migranti (salvo un progetto SPRAR che coinvolge solo i Comuni più grandi e non quelli piccoli), sui bandi europei (mai una volta che Castel Guelfo sia stato aiutato da questo ente a intercettare qualche fondo europeo per il suo centro storico).

Miranda consiglioAltri esempi? Non esiste una politica chiara sul turismo, gli eventi si accavallano, ognuno va per conto suo. Non si sa chi e come gestisce le strutture ricettive pubbliche, non c’è programmazione se non lo sforzo di quelle Pro Loco che, da sole, si inventano qualcosa per portare qualche visitatore in Vallata o negli altri Comuni. Serve un cambio di passo deciso. Ma con queste amministrazioni Pd assolutamente autoreferenziali è una battaglia persa. La speranza sono le elezioni di Imola.

Intanto, proprio in vista delle amministrative di Imola, assistiamo a proclami e critiche contro il Circondario proprio da chi, in questo ente, è stato consigliere di maggioranza senza mai sollevare un dubbio sulla sua gestione. Parliamo di Romano Linguerri che, nel programma della civica “Imola più”, chiede che il Circondario sia trasformato in Unione. Ma Linguerri ricorda che questa stessa richiesta fu avanzata da me, quattro anni fa, in Circondario? E dov’era allora? Dov’erano le sue critiche? A quella mozione, coerentemente, votò a favore, nella maggioranza, solo il rappresentante di Dozza, Graziano Galassi.

In campagna elettorale, si sa, si racconta di tutto ma mi auguro che i cittadini sappiano valutare ciò che le persone hanno fatto, detto, proposto in questi anni senza cedere alle illusioni di chi, messo alle strette, vorrebbe, solo adesso, proporre una visione di Città più critica e meno “Pd-centrica”. Tutto ciò poteva essere fatto già qualche anno fa, dai banchi della maggioranza, sollevando critiche, obiezioni, dubbi. Mai una volta che sia accaduto.

Brigida Miranda, capogruppo La Tua Castel Guelfo presso il Nuovo Circondario Imolese

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