Terremoto nel M5stelle: l’assessore Roi rassegna le dimissioni

Terremoto nel M5stelle: l’assessore Roi rassegna le dimissioni

IMOLA – Il profilo resta basso per tutta la conferenza stampa ma la sensazione che il bubbone sia scoppiato è chiara. “Se devo essere di intralcio all’amministrazione e alla sindaca mi tolgo di mezzo”, sentenzia Ezio Roi che, questa mattina, ha rassegnato le dimissioni – irrevocabili – da assessore alla Sicurezza, Legalità e Centro storico.

Una delega strategica su cui il M5stelle aveva puntato molto, consegnandola all’uomo di punta, quel Roi già candidato al collegio uninominale del Senato e proposto dai vertici bolognesi addirittura come candidato alla presidenza della Regione. Cosa è accaduto di tanto grave per perdere, dopo appena cinque mesi, un tassello così importante della giunta pentastellata?

“Non abbiamo condiviso la strategia sui temi della sicurezza – dice Roi -. Io credo che una forza politica, per maturare, abbia bisogno anche dello scontro. Io sono un ex sessantottino, ho quella estrazione. Ho impostato la mia delega secondo un sistema nuovo”. A settembre, racconta Roi, “con l’assessore alla Polizia Municipale, Lelli, e al comandante della Municipale ho fatto un giro notturno per la Città e ho colto molte criticità sotto il profilo del presidio. Ho ritenuto doveroso scrivere una lettera alle Forze dell’Ordine tutte, nessuna esclusa. Ho chiesto loro un incontro”.

Ma il metodo “d’impatto” non è piaciuto alla sindaca che avrebbe preferito vie più “diplomatiche”. E’ davvero tutto? Stando alla versione ufficiale sì. Ma Roi dedica alla Lega un’invettiva di quasi mezz’ora. Parla degli attacchi alla sua persona, e alla sua storia politica, per mano del capogruppo del Carroccio Simone Carapia. Possibile sia bastato questo a farlo dimettere? E’ stata davvero così forte a Imola l’influenza dell’accordo pentaleghista a livello nazionale?

Le bocche sono cucite ma Roi tiene a precisare che lui resta nel Movimento. “E, se proprio volete mettermi un’etichetta, io sto con Fico”, lasciando intendere la netta e chiara contrapposizione all’area più ‘democristiana’ del Movimento che non osteggia più di tanto l’alleanza con Salvini. “Spero che, passata la tempesta, il Movimento si sieda a un tavolo e trovi anche su Imola la strategia giusta, anche con discussioni accese, se necessario”. A stretto giro la sindaca Sangiorgi ha ringraziato Roi “per il lavoro svolto”. “Le sue dimissioni non spostano l’attenzione dalla pianificazione focalizzata al contrasto della piaga della microcriminalità”, dice. La sindaca assume, pro tempore, le deleghe di Ezio Roi. Il carico di lavoro aumenta per la Sangiorgi che aveva scelto di tenere per sé anche la Cultura e l’Ambiente.

Intanto ieri l’ex capogruppo del M5stelle in Consiglio, Fabrizio Favilli, aveva pubblicamente annunciato il suo sostegno a Roi e alla sua strategia “d’impatto”, con un post facebook, condiviso da diversi attivisti, precisando, inoltre, che nell’ultima riunione di giovedì, la ‘base’ si era espressa a favore di Roi. Nelle prossime settimane si capirà, probabilmente, quanto queste dimissioni “forzate” peseranno sugli equilibri interni del Movimento 5 stelle imolese.

Durissima l’opposizione del Partito democrativo. L’ex pretore imolese Ezio Roi, “è stato preso come capro espiatorio per la sua libertà e per la poca accondiscendenza alle direttive che giungono dall’alto”. Il punto, secondo i dem, è che “a Imola il Movimento 5 stelle si fa dettare l’agenda politica dal consigliere della Lega Simone Carapia”. Sul tema della sicurezza, attaccano i consiglieri, Sangiorgi “aveva promesso 10 vigili in più, ma dopo sei mesi siamo ancora a zero, e Carapia un giorno sì e l’altro pure denuncia la carenza, in città, delle Forze dell’ordine”. Ma “anziché prendersela con Roi”, chiosano gli esponenti del Pd, il consigliere del Carroccio “dovrebbe prendersela con il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che da quando è al governo sulla sicurezza racconta solo favole”. Da qui la richiesta al sindaco e a Carapia di “dirci quanti poliziotti sono arrivati a Imola in questi ultimi sei mesi di Governo giallo-verde, perché quando la propaganda si scontra con la realtà, allora cominciano i problemi. Povera Imola“, concludono i consiglieri dem.

Leggi anche

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *