A Imola l’atteso spettacolo con Pierfrancesco Favino

A Imola l’atteso spettacolo con Pierfrancesco Favino

Arriva anche a Imola, al teatro Ebe Stignano, lo spettacolo teatrale di Pierfrancesco Favino che aveva già emozionato il pubblico con il suo monologo nella scorsa edizione di Sanremo.

PREVENDITA

I biglietti per lo spettacolo LA NOTTE PRIMA DELLE FORESTE saranno venduti al botteghino in prevendita nella giornata di sabato 12 gennaio dalle  ore 16 alle ore 19. Dalle ore 20 del medesimo giorno partirà la vendita online dei biglietti ancora disponibili sul sito del Teatro Stignani www.teatrostignani.it, oppure sul circuito www.vivaticket.it

 BIGLIETTERIA (Via Verdi n. 1/3 – tel. 0542 602610):

 Sabato                    12/01/2019            Prevendita biglietti

Biglietteria ore 16-19

Martedì                  15/01/2019            Prevendita biglietti

Biglietteria ore 10-12

Mercoledì               16/01/2019            I recita ore 21

Biglietteria ore 19-21

Giovedì                   17/01/2019            II recita ore 21

Biglietteria ore 19-21

Venerdì                   18/01/2019            III recita ore 21

Biglietteria ore 19-21

Sabato                    19/01/2019            IV recita ore 15.30

Biglietteria ore 14-15,30

                                                              V recita ore 21

Biglietteria ore 19-21

Domenica               20/01/2019            VI recita ore 15,30

Biglietteria ore 14-15,30

“Mi sono imbattuto in questo testo un giorno lontano, mi sono fermato ad ascoltarlo senza poter andar via e da quel momento vive con me ed io con lui – commenta Favino -.  Mi appartiene, anche se ancora non so bene il perché. È uno straniero che parla in queste pagine. Non sono io, la sua vita non è la mia eppure mi perdo nelle sue parole e mi ci ritrovo come se lo fosse. Il suo racconto mi porta in strade che non ho camminato, in luoghi che non ho visitato. Come un prestigiatore fa comparire storie di donne, di angeli incontrati per caso, di violenze e di paura di ciò che non conosciamo. Forse è anche a questo che serve il Teatro e mi auguro di riuscire a portarvi dove lui porta me. Questo spettacolo nasce da una promessa che non avrei in nessun modo tradito fatta a una donna che di Teatro si è nutrita e che ha nutrito il Teatro. La produttrice di “Servo per due“, la mia amica testarda e coraggiosa, quella che aveva sempre l’ultima parola, quella che si è fidata di me. La mia amica si chiama Melina Balsamo e questo spettacolo è per lei”.

 

Lo spettacolo. Nella notte poco prima delle foreste, poco prima del punto di non ritorno della nostra umanità, poco prima della fine del mondo, un uomo, uno straniero, un estraneo, un diverso che ha tentato in tutti i modi di diventare un eguale, ferma nella pioggia un ragazzo, che sembra un bambino immacolato: è uno straniero che parla in queste pagine. Il suo racconto ci porta in strade e in luoghi misteriosi. Come un prestigiatore, l’uomo fa comparire storie di donne, di angeli incontrati per caso, di violenze e di paura di ciò che non conosciamo.

L’intelaiatura di quest’opera è un paradigma straordinario, un testo fluentissimo e irto nella sua prosa vertiginosa, aliena da punteggiatura ferma, tutta pervasa di anacoluti e biasimi come un romanzo-pamphlet di Céline. I temi assoluti di questo autore prematuramente scomparso a quarant’anni affiorano in una comunicazione per voce solista, un poema teatralissimo che sconta i problemi dell’identità, della moralità, dell’isolamento, dell’amore non facile.

Bernard-Marie Koltès, “il desperado gioioso”, drammaturgo francese morto di AIDS nel 1989, è l’autore di questo testo allarmante, bello e misterioso. Pierfrancesco Favino, con la sua presenza e la sua voce, racconta al pubblico di un corpo estraneo che non riesce a trovare il suo posto nella società, e che urla il proprio bisogno di amore, tolleranza, accettazione.

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