Una sorta di scuola materna senza nessuna autorizzazione all’apertura, con ben 12 bambini, è stata scoperta dagli ispettori della Ausl di Imola lo scorso 5 febbraio sulle prime colline di Imola. I bambini, dai 3 ai 6 anni erano non vaccinati (in tutto 6 erano completamente scoperti) o coperti solo parzialmente dalle vaccinazioni obbligatorie (nessuno aveva la copertura per il morbillo). Ma cosa è accaduto in realtà? Come riporta stamane Il Resto del Carlino, nel settembre 2018 una associazione aveva inviato una segnalazione certificata di inizio attività (Scia) per l’apertura di un campo solare, da settembre a giugno. Un fatto singolare perché un campo solare opera in estate, mentre da settembre a giugno l’attività educativa è sostanzialmente classificata come scolastica. Dopo la prima osservazione dell’Ausl, la Scia viene ritirata. Ma l’attività educativa non cessa. Tanto che la vicenda arriva di nuovo all’Ausl che effettua allora un vero e proprio sopralluogo.
Un fatto “estremamente grave” per Giuseppina Brienza, coordinatrice di Italia in Comune, “perché strutture di questo tipo non garantiscono la sicurezza e la salute dei bambini. Questo è il risultato della disinformazione che da qualche anno si è diffusa nel nostro Paese. Cosa sta succedendo ad Imola, città in cui il controllo in questo ambito è sempre stato serrato? La nostra città ha una solida tradizione in campo educativo, soprattutto per quanto riguarda la Scuola dell’infanzia; una tradizione basata sulla sicurezza, sulla qualità e sulla tutela dei diritti dei bambini. Questo episodio ci dice che si è aperta una falla nel nostro sistema educativo e che è necessario correre ai ripari”. Dall’assessorato alla Scuola fanno sapere di essersi “immediatamente attivati inviando la comunicazione e la diffida per la cessazione dell’attività di tipo educativo”.
