Imola, l’annuncio choc di Manuela Sangiorgi: “Mi dimetto”

Imola, l’annuncio choc di Manuela Sangiorgi: “Mi dimetto”

IMOLA – Era partita come una serata normale, un po’ sottotono in verità, durante la quale gli assessori avrebbero dovuto rendicontare i primi 15 mesi di mandato. E invece, al termine dell’evento andato in scena in piazza Matteotti, tra l’incredulità generale degli stessi assessori (che pare non fossero stati informati) la sindaca Manuela Sangiorgi ha annunciato le proprie dimissioni. Ufficialmente per colpa dell’accordo Pd-M5stelle ma in realtà i problemi erano evidenti da tempo con sei consiglieri che le avevano tolto l’appoggio e un consigliere ex grillino passato alla Lega.

Ora la città si interroga sul proprio futuro. Le dimissioni, salvo ripensamenti, dovrebbero essere ufficializzate oggi, 29 ottobre, nel consiglio comunale delle 14:30.

Ieri sono arrivate le prime reazioni.

“La pagina più nera della politica Imolese – dicono i songlieri dem -. Il giorno dopo l’Umbria la sindaca scende in piazza, prendendo un palco con la sua giunta. Un lungo elenco di critiche al passato, veramente violente, da Area blu, con.ami, Atersir, Hera, il circondario e la piscina, tutti contro di lei. La sua debolezza è il suo isolamento istituzionale, lo rammenta continuamente, molte delle sue affermazioni sono gravissime. Scagliandosi ripetutamente contro il suo gruppo e il movimento 5 stelle nazionale. Alla fine del suo intervento una dichiarazione, di estrema rilevanza, “non ci sono le condizioni politiche, domani presenterò le mie dimissioni in aula”. La Sindaca ha prolungato un’agonia tenendo per mesi bloccata la nostra città, alla fine è proprio vero: lo stallo, l’assenza di dialogo, la palese inadeguatezza, questa è la fotografia di questi 15 mesi.  Per la città straordinaria che è Imola ora si deve lavorare per ridare opportunità a questo territorio”.
Arriva anche il commento della coordinatrice di Italia in Comune Giuseppina Brienza: “Finalmente Imola può tornare a respirare. Dopo un anno e quattro mesi di completo immobilismo, Imola può tornare a costruire il proprio futuro da protagonista e a ripensarsi in un ruolo all’altezza delle sue reali potenzialità, non soffocata da una sindaca in grado esclusivamente di sminuirla e svilirla. Che cosa rimane, infatti, del mandato di Manuela Sangiorgi? Niente. Il nulla. Il vuoto. In qualsiasi settore. A qualsiasi livello istituzionale. Solamente gli interessi personali (il mantenimento del potere a tutti i costi) costantemente al di sopra di quelli di Imola. E un altro commissariamento che Imola non meritava. Vedremo l’ex sindaca “riciclata” in un altro partito o lista civica, magari verso la Regione? Il suo curriculum dovrebbe essere sufficientemente chiaro da scongiurare questa ipotesi per chiunque non volesse perdere la faccia di fronte ai propri elettori. E’ tempo di lasciarsi alle spalle gli errori e rimboccarsi le maniche. Senza Manuela Sangiorgi sarà più semplice per tutti”.

Intanto il capo dei cosiddenti “dissidenti”, Fabrizio Favilli, si sfoga su facebook: “Lasciate stare me, lasciate stare il MoVimento 5 Stelle. Prendete Patrik Cavina, Claudio Frati, Andrea Longhi, Mirella Fini, Claudia Resta e Paola Freddi (gli assessori, ndr). Gente che l’ha difesa in ogni situazione, anche davanti a delle incongruenze macroscopiche. Li ha umiliati davanti a tutta Imola facendoli parlare di tutto quello che avrebbero fatto in futuro per poi prendere la parola e dimettersi 3 minuti dopo. Ma davvero qualcuno vuole ancora provare a difendere l’atteggiamento assurdo di questa persona? La sconfitta non è di tutti. Il MoVimento 5 Stelle a Imola ha vinto le elezioni ma 5 minuti dopo averle vinte è stato totalmente esautorato da ogni decisione. Il MoVimento è stato deriso, avvilito, umiliato da questa persona innumerevoli volte, compreso poche ore fa. Ha umiliato tutti, anche coloro che hanno buttato nel cesso anche l’ultimo goccio di coerenza pur di seguirla. E qualcuno ancora che si definisce del MoVimento prova a difenderla? È ora di alzare la testa, di dire con orgoglio che questa persona nulla c’entrava con noi, e di ripartire dai nostri valori fondanti”.

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