Donne Impresa, “Liberare le risorse femminili per far crescere l’occupazione”

Donne Impresa, “Liberare le risorse femminili per far crescere l’occupazione”

Sono stati presentati nei giorni scorsi alla Convention regionale del Gruppo Donne Impresa di Confartigianato Emilia-Romagna, i dati sulla condizione delle donne imprenditrici, con un focus particolare sul gap di genere e sulla capacità dell’imprenditoria femminile di far crescere il Pil e l’occupazione.

Questi i dati salienti emersi dalla ricerca del Centro studi di Confartigianato Emilia-Romagna presentati all’evento dal titolo “Liberare le risorse femminili per far crescere l’occupazione. Più donne = più Pil”, a cui erano presenti il presidente regionale del Gruppo Donne Impresa, Emanuela Bacchilega, e il presidente regionale, nonché vice presidente vicario nazionale, Marco Granelli.
Sono 898 mila le donne occupate in Emilia-Romagna nel 2018. Queste rappresentano il 44,8% degli oltre 2 milioni di occupati e il 9,2% delle occupate sul territorio nazionale. Rispetto a 10 anni fa (2008) la platea di occupate si compone di 44 mila unità in più, mentre l’occupazione maschile nel medesimo arco di tempo registra una crescita di 11 mila unità.

In questi anni si è assistito a una crescente partecipazione delle donne al mercato del lavoro. È cresciuta l’offerta (= tasso di attività), in quanto è salito sia il numero di donne lavoratrici che di quelle in cerca di occupazione. In Emilia-Romagna il tasso di attività femminile al 2018 si attesta al 67,7%, più alto di 2,6 punti rispetto a 10 anni fa, e superiore di 11,5 punti rispetto alla media nazionale (56,2%).

Il carburante ‘rosa’ che è stato messo in maggiore quantità nel serbatoio del mercato del lavoro traina il recupero dell’occupazione: il tasso di occupazione femminile della regione nel 2018 recupera i livelli pre-crisi del 2008 (+0,4 punti) diversamente da quello maschile (-1,4 punti).

La nostra regione figura tra le prime 10 nelle classifiche nazionali per valore del tasso di attività e di occupazione (terza per tasso di attività e di occupazione) ma nel confronto europeo (tra 23 principali regioni europee) si posiziona tredicesima per tasso di attività e sedicesima per tasso di occupazione, con entrambi i due tassi – riferiti all’anno 2018 – inferiori rispetto al valore medio europeo (UE28) di 0,3 punti il primo e di 0,6 punti il secondo.

“I dati presentati alla Convention sull’imprenditoria femminile – ha commentato Emanuela Bacchilega, presidente del Gruppo Donne Impresa di Confartigianato Emilia-Romagna -, e la discussione che è seguita presentano una situazione in cui da un lato troviamo un forte gap fra il carico di lavoro giornaliero fra uomo e donna, con quest’ultima costretta anche al ruolo di caregiver. Dall’altro lato si sottolinea che la presenza femminile nel mondo del lavoro garantisce un Pil maggiore e una maggiore attenzione alla vita politica e sociale nell’impresa, sia dal punto di vista del welfare sia da quello economico. Per questo motivo – ha concluso Bacchilega -, da tempo il Gruppo Donne Impresa di Confartigianato Emilia-Romagna ha avviato un percorso formativo dedicato alle ragazze delle scuole superiori, volto a spronarle a realizzarsi in studi di materie ‘Stem’ (scienze, tecnologie, ingegneria e matematica) e a impegnarsi nell’imprenditoria”.

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