CORONAVIRUS. BIGNAMI-VACCHI (FDI): “POSTE, RIVEDERE CHIUSURA UFFICI PERIFERICI”

CORONAVIRUS. BIGNAMI-VACCHI (FDI): “POSTE, RIVEDERE CHIUSURA UFFICI PERIFERICI”

Una interrogazione al Governo per chiedere di verificare il comportamento di Poste Italiane che, durante l’emergenza coronavirus, ha deciso di chiudere numerosi uffici periferici e situati nelle frazioni, creando dunque un notevole disagio per la popolazione anziana. A depositarla, il deputato di FDI Galeazzo Bignami. “La scelta di Poste italiane di chiudere a Sassoleone, circa 250 abitanti, e di aprire solo una volta a Sesto Imolese, che ne conta circa 2mila, è priva di senso, anzi. – spiega Bignami -. Tali uffici, per decreto, erogano servizi necessari e indispensabili: siamo a chiedere se tali scelte siano in linea con quanto disposto dalle misure emergenziali visto che, proprio a causa di queste chiusure, si costringe gli utenti allo spostamento nel capoluogo, o in altri comuni, in particolare di persone anziane alle quali è raccomandato invece di stare a casa il più possibile, oltre che favorire gli assembramenti”.
“Ringrazio il deputato Galeazzo Bignami per aver preso a cuore la questione – prosegue Nicolas Vacchi, referente di FDI sul territorio imolese -. Quanto accaduto a Sesto Imolese nei giorni scorsi è stato davvero incredibile. Poste italiane ha aperto per una sola giornata per consentire il ritiro delle pensioni e il portavalori non è arrivato. Dopo aver fatto la fila e aspettato fuori dall’ufficio, i soldi in tarda mattinata erano già finiti e molte persone sono tornate a casa senza pensione”.
“Anche a San Matteo della Decima, frazione di San Giovanni in Persiceto di 6000 abitanti, ci risulta la medesima situazione – afferma Bignami. Dunque per fruire dei servizi postali bisogna spostarsi nel capoluogo. Poste Italiane eroga servizi pubblici e ritengo sia percorribile la possibilità di compendiare le giuste richieste di sicurezza dei lavoratori con le esigenze ad ottenere il servizio senza aggravi o spostamenti pericolosi per gli utenti”.

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