Patto Imola-Ardakan. Lista Cappello invoca chiara presa di posizione da parte del PD

Patto Imola-Ardakan. Lista Cappello invoca chiara presa di posizione da parte del PD

“Alla fine è arrivata anche la voce della commissione pari opportunità che esprime solidarietà alle donne afghane e iraniane, ma guarda un po’, nulla dice sul Patto del Comune di Imola con Ardakan mai annullato, anzi promosso, dal Sindaco e dalla sua Giunta”. La stoccata arriva dalla lista civica che fa capo a Carmen Cappello, ex candidata sindaco alle scorse amministrative. In un comunicato firmato da Carmen Cappello, Marinella Vella (attuale consigliera comunale) e gli attivisti della lista Dino Bufi, Enza Cacciatore, Adriana Castellano, Arianna Sabbatani e Maria Cacciatore, Renato Dalpozzo le critiche all’amministrazione comunale di Imola e anche alla commissione ritenuta un po’ troppo morbida, non si risparmiano.

“Ci pare che la vicepresidente della commissione, così come quella degli altri comitati per i ‘diritti’ sia poco più che un intervento di bandiera; e la ‘copiatura’ della petizione del cisda per il popolo afgano, un mero resoconto dei fatti, senza una riflessione su quanto accade a Imola. E, soprattutto, senza una richiesta di cessare ogni intesa con Ardakan. Il Comune di Imola non ci tiene affatto ai diritti delle donne, le usa come begli argomenti di facciata, come in uso nel Pd. Cosa ne pensano le Assessore in Giunta e le consigliere di maggioranza di questa palese e grave contraddizione?”

“Per noi è una battaglia seria – concludono gli attivisti della lista – e già nell’estate scorsa avevamo fatto banchetti e raccolto firme per chiedere l’annullamento di questo patto scelerato. Oggi i nostri timori sono diventati triste e scontata realtà, purtroppo!  Come donne e uomini civici abbiamo portato la battaglia in piazza e in consiglio comunale ed ancora oggi chiediamo ai comitati, alle associazioni e agli imolesi di non accontentarsi delle belle parole, ma di pretendere dal Comune che passi ai fatti e annulli immediatamente il Patto con l’Iran, che ancora mantiene vivo”.

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