Migranti utilizzati per la sicurezza nei concerti. Non avevano alcun requisito professionale

Contattavano su internet o tramite passaparola anche migranti richiedenti asilo, nomadi, alcuni dei quali pregiudicati, senza nessun requisito professionale, e li pagavano sei euro all’ora per vigilare sulla sicurezza dei grandi eventi come il concerto di Vasco Rossi al Modena Park, del primo luglio 2017, che richiamò circa 220.000 spettatori. A scoprirlo la Procura di Reggio Emilia al termine di indagini partite nel 2017. Per due persone si sono aperte le porte del carcere. Le stesse, di origine salernitana, erano già coinvolte in un’inchiesta sulla compravendita in rete di case vacanza “fantasma”.

L’indagine tocca anche la Città di Imola. Perché nell’inchiesta della Procura di Reggio Emilia sono coinvolti anche i titolari di due società fornitrici di servizi di sicurezza per eventi, con sede legale in provincia di Bologna e a Imola. Per le due società è scattato il divieto di esercitare attività per un anno. Le società avevano il compito di comunicare alle Autorità cittadine i codici prefettizi di autorizzazione dei propri addetti.

A quel punto, secondo l’accusa,  agli addetti alla security regolari venivano affiancati anche i migranti, dotati per l’occasione di tesserini falsificati. Un meccanismo illecito che, secondo i Carabinieri, ha fruttato almeno 100.000 euro ai suoi organizzatori, a discapito della sicurezza pubblica. Come dichiarato ai militari da una delle “vittime” dell’organizzazione, un clandestino proveniente dalla Libia che ha prestato servizio in un concerto (la lista include anche quelli dei Guns’n roses a Imola, di Dj Salmo a Modena, dei Rolling stones a Lucca e dei Depeche mode a Milano, tutti di 2 anni fa, ndr), “se fossi stato un terrorista avrei potuto fare qualsiasi cosa”.

Il comandante dei carabinieri Cristiano Desideri ha affermato che il sistema messo in piedi “ha di fatto esposto decine di migliaia di persone a un rischio incommensurabile in termini di sicurezza, in un periodo di elevata sensibilità e attenzione in tema di potenziali attentati terroristici”.

 

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