Fiume Santerno: “serve una azione efficace e coordinata tra enti”

Fiume Santerno: “serve una azione efficace e coordinata tra enti”

L’appello del geologo Gabriele Cesari, coordinatore del percorso “Santerno Resiliente”

 VALLATA –  “I problemi del fiume Santerno nel territorio della Vallata, in particolare a Carseggio, e le conseguenti discussioni, dimostrano ancora una volta quanto sia urgente e necessaria un’azione più efficace e coordinata tra gli Enti competenti, sia per pianificare e realizzare infrastrutture ed opere di sicurezza idraulica, sia per la corretta gestione delle emergenze e dell’allerta”. Lo dichiara Gabriele Cesari, geologo dell’associazione Gipiesse e coordinatore del percorso partecipato Santerno Resiliente finalizzato alla sottoscrizione del Contratto di Fiume.

Il secondo forum sulla sicurezza idraulica svoltosi sabato scorso a Casalfiumanese ha confermato questa situazione – continua Cesari -: mentre gli Enti illustrano il quadro delle competenze e delle responsabilità che derivano con fatica da decisioni prese a Bruxelles, a Roma o a Bologna molto tempo prima, i cittadini vivono situazioni contingenti di disagio e rappresentano questioni molto concrete”. In particolare, nel corso di entrambi i forum tenutisi a Casalfiumanese sono emerse le problematiche legate al guado che va sott’acqua a Carseggio, ad una briglia lesionata a Rineggio, alla riva Vuipona in erosione, e alla necessità di rimuovere una lavatrice portata nell’ansa di Macerato dalla piena del 2014.

Il percorso partecipato Santerno Resiliente – aggiunge Cesari – si pone l’obiettivo di superare la catena lenta delle decisioni, lavorando per un migliore coordinamento tra Enti e portandoli ad ascoltare più da vicino le esigenze delle comunità. E questo non solo in materia di sicurezza idraulica”. Giovedì 23 novembre alle ore 20.30 nel Municipio di Borgo Tossignano si parlerà infatti di qualità dell’acqua e habitat, mentre dopo le festività natalizie il percorso farà tappa a Fontanelice con un incontro dedicato alla gestione e uso delle risorse e a Castel del Rio per parlare di fruibilità turistica”.

Il nostro è un percorso ambizioso – sottolinea il coordinatore di Santerno Resiliente – che si gioca nel medio-lungo periodo e che rappresenta una grande sfida per il territorio: vogliamo raccogliere tutti i progetti già presenti, le idee e le proposte per risolvere le problematiche contingenti e le iniziative future che si pensano utili per migliorare la Vallata e valorizzare l’enorme patrimonio naturalistico. Da qui partiremo per elaborare un progetto territoriale strategico e condiviso e per cercare le risorse necessarie”. Per questo motivo, precisa Cesari, “non crediamo a chi si propone con la bacchetta magica e ha soluzioni immediate per tutti i problemi a prescindere dalle competenze reali. Crediamo invece che attraverso il percorso impostato si arrivi a risposte concrete sul lungo periodo. Altrimenti prevalgono le contrapposizioni ideologiche e le posizioni strumentali”.

“Quello che stiamo facendo – conclude il coordinatore del percorso partecipato – non è un esercizio dialettico e non è limitato alla Regione Emilia-Romagna, né ai soli Comuni del medio tratto del Santerno (da Imola a Castel del Rio) e alle 12 associazioni che hanno aderito al Protocollo di Intesa. In linea con il principio della ‘porta aperta’ previsto dai percorsi partecipativi, stiamo lavorando per aggregare ogni altro Ente o soggetto portatore di interesse, partendo proprio dai comuni a monte e valle del tratto esaminato fino ad oggi”.

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One comment on “Fiume Santerno: “serve una azione efficace e coordinata tra enti””

  1. Legambiente ImolaMedicina

    Cogliamo l’occasione di questo articolo per chiarire che Legambiente ImolaMedicina non fa parte e non intende far parte del percorso partecipativo “contratto di fiume Santerno”, in quanto per diretta esperienza abbiamo avuto modo di verificare che in questi tavoli, quanto viene proposto, restano semplicemente enunciazioni propagandistiche, mentre nei fatti si fa altro , pur di assencondare decisioni istituzionali già prese e finalizzate quasi sempre nell’iinteresse ….. di chi farà gli eventuali interventi: non parliamo poi della qualità dell’acqua, che immancabilbente viene quasi sempre classificata “entro i limiti di legge”!
    Quindi non facciamo parte del corollario associativo “ambientalista”lì impegnato, che vede la presenza e la regia di soggetti che si sono pubblicamente espressi per la compatibilità geologica ed ambientale della Discarica Tre Monti o che si sono volatilizzati sulle grandi questioni ambientali dell’imolese, quali ad esempio, l’attività dell’autodromo, il consumo di suolo di nuove aree da urbanizzare, il diritto alla tutela della salute dei cittadini nelle attività produttive (es. l’uso dell’olio di palma come combustibile a Casalfiumanese!), ecc, ecc …. , ma
    limitano la loro visibilità su questioni di politica ambientale generalizzata….

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