Scuola materna: “non telecamere, ma formazione, cultura e fiducia”

Scuola materna: “non telecamere, ma formazione, cultura e fiducia”

Riceviamo e pubblichiamo da Italia in Comune – sezione imolese

Italia in Comune esprime solidarietà alle famiglie dei bambini, che pare abbiano subito
maltrattamenti all’interno di una scuola dell’Infanzia Statale di Imola da parte di un insegnante.
In attesa che le indagini facciano il loro corso, è importante sottolineare che la proposta del
centrodestra, di rendere obbligatorio l’ uso di telecamere di sorveglianza nelle strutture educative,
andrebbe a decretare, di fatto, la sconfitta di un intero sistema scolastico.
Il decreto legge voluto da Forza Italia ed appoggiato dalla Lega, così come è stato concepito è un
“Bluff”, poiché non esistendo fondi sufficienti per l’installazione delle telecamere ovunque, sarà
tutto fumo negli occhi dei cittadini, utile solo ad alimentare la solita propaganda, ancor più fuori
luogo in ambiti così delicati come le scuole e le istituzioni educative che, ad Imola, come nel resto
della regione Emilia Romagna, sono fondate su un rapporto di fiducia tra la famiglia e le Istituzioni.
Come mai questa insegnante pare aggredisse prevalentemente bambini provenienti da famiglie
straniere? La campagna d’ odio giornalmente protratta da alcune forze politiche sta producendo i
suoi effetti e questo bisogna cominciare a dirlo con grande forza.
Per Italia in Comune, la sorveglianza e l’attenzione sono una responsabilità che riguarda tutto il
mondo degli adulti dentro e fuori dalle strutture scolastiche, quindi educatori, insegnanti, dirigenti,
personale ausiliario e genitori. E gli adulti devono dare l’esempio.
Fondamentale è la selezione del personale, la formazione, l’organizzazione dei turni di lavoro e il
supporto pedagogico e psicologico che insieme vanno a costituire quello che deve essere il modello
ideale, che oltre ad offrire il meglio come servizio alle famiglie, va a costituire il meglio per tutto il
personale educativo. Questo è per noi l’unico approccio di valore e di contenuto al quale la regione
Emilia Romagna e la nostra Città sono abituate da sempre. Il modello degli asili comunali di Reggio
Emilia ed anche di Imola, devono continuare ad essere un faro per la nostra regione come pure per
il Paese.
Le famiglie devono essere rasserenate ed accolte da persone formate ed adeguate, non da
telecamere. La fiducia si costruisce aprendo le strutture, non chiudendosi e propagandando facili
slogan, come fan Salvini e compagnia.
Il servizio pedagogico e le strutture di controllo devono fare la loro parte sempre e con tempestività.
Occorrono formazione, professionalità e competenze..
Italia in Comune propone di potenziare ed investire non nelle telecamere, ma nel sistema educativo
del settore infanzia del Comune di Imola utilizzando i cospicui fondi previsti dallo Stato per il
sistema 0 – 6, che vedrebbe il coinvolgimento di tutte le strutture per l’infanzia del territorio
(comunali, statali e private), per rendere uniforme il sistema di alta qualità già esistente.
Questo è l’unico modo per affrontare con intelligenza queste situazioni, con la conoscenza e la
cultura, non certo con la paura e il sospetto nei confronti del “diverso”, che non appartengono
all’identità della nostra città e che non ci rappresentano.
Una scuola non è un supermercato come non è un negozio o una piazza da poter controllare
freddamente con telecamere.
Ci auguriamo che l’attuale Amministrazione sappia prendere la strada giusta per salvaguardare il
grande tesoro dei servizi all’infanzia di Imola e che non ceda alla voce suadente delle sirene leghiste
e di quella destra della quale non condividiamo in nessun modo i principi.

Giuseppina Brienza
Coordinatrice di Italia in Comune Imola e Circondario

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