Discarica, il Comitato “Vediamoci chiaro”: “intervento di bonifica non adeguato”

Discarica, il Comitato “Vediamoci chiaro”: “intervento di bonifica non adeguato”

IMOLA – L’intervento di bonifica in corso nella discarica Tre Monti di Imola “non appare adeguato” e presenta “un’enorme ombra”, dato che “i campionamenti dei terreni vengono realizzati ‘a cura del cliente’, quindi e’ Herambiente che fornisce ad Arpae il materiale da analizzare”. Un fatto “a dir poco paradossale e palesemente preoccupante” secondo il Comitato ‘Vediamoci chiaro’, che critica fortemente “la rimozione di due vasche (V1 e V2) utilizzate per la raccolta del percolato che si trovano alla base della montagna di rifiuti e del materiale che vi sta attorno”, a cui seguira’ “il riempimento dello scasso con della terra e il posizionamento, sul piazzale cosi’ creato, di serbatoi per lo stoccaggio di percolato”. Un intervento, quello approvato dalla Conferenza dei servizi nel luglio 2016 e avviato la scorsa primavera, molto parziale, senza contare che, sostiene il Comitato, non ci sono documenti consultabili per ricostruire l’iter dell’istruttoria. Un problema non da poco per ‘Vediamoci chiaro’, che vorrebbe capire “come mai solo due vasche vengano smantellate e bonificate, quando la contaminazione risulta accertata e persistente attorno a tutte e quattro le vasche alla base della discarica, comprese la V3 e la V4, incomprensibilmente escluse dalla bonifica”. Inoltre, i rappresentanti del Comitato vorrebbero sapere “quali siano gli interventi previsti a salvaguardia dello ‘scolo’ Rondinella, dal momento che situazioni di contaminazione sono accertate e persistenti nelle acque dei piezometri al suo margine”, come stiano procedendo i lavori e “quale sia la reale situazione ambientale dell’area”.

Delle attivita’ in corso, scrive infatti il Comitato, si sa poco nonostante “la Citta’ metropolitana imponga al gestore Herambiente un piano di monitoraggio serrato che prevedrebbe la realizzazione di nuovi piezometri oltre a quelli già esistenti, l’analisi a intervalli regolari delle acque captate al loro interno e la trasmissione dei risultati analitici ad Arpae, Comune di Imola e Ausl diImola“. Su tutti questi punti il buio e’ quasi totale, dato che “le poche informazioni rese pubbliche riguardano i rapporti di sopralluogo effettuati da Arpae”, e le analisi dichiarate “rivelano che i valori analitici riscontrati rientrano nei limiti normativi, le cosiddette concentrazioni soglia di contaminazione”. Il problema, segnalano da ‘Vediamoci chiaro’, e’ che e’ proprio Herambiente a fornire ad Arpae i campioni da analizzare. In ogni caso, prosegue la nota, gli ultimi risultati diffusi da Arpae pochi giorni fa, su campionamenti realizzati a novembre, “confermano la contaminazione delle acque captate dai piezometri”. Nonostante la rimozione delle vasche, quindi, “le acque nei piezometri interni sono ancora contaminate da arsenico, ferro, manganese, nitriti e solfati, mentre le acque all’esterno della discarica superano i valori limite per ferro, manganese e solfati”. Informazioni che “alimentano i dubbi sullo stato di contaminazione presente nell’impianto e sulle ricadute ambientali e sanitarie che ne possono derivare”, e che fanno dire al Comitato che “l’intervento di bonifica in corso non appare adeguato”. Ecco perche’ da ‘Vediamoci chiaro’ ora si chiede “un piano di caratterizzazione della discarica e la sua eventuale bonifica e messa in sicurezza per la tutela della salute e dell’ambiente”.

FONTE: Dire

 

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