Se le politiche ambientali non hanno attenzione per i dettagli…

Se le politiche ambientali non hanno attenzione per i dettagli…

di Brigida Miranda

Nei giorni scorsi è stata pubblicizzata la nuova campagna di sensibilizzazione del Comune di Imola per lo smaltimento corretto dei mozziconi di sigaretta. Un obiettivo certamente lodevole che dovrebbe concretizzarsi nelle seguenti azioni: 23 nuovi cestini dotati di posacenere cui ne saranno aggiunti altri 25 a cadenza mensile nelle aree attualmente scoperte.

Inoltre è stato creato un logo che ha come protagonista un pesce, che sarà disegnato nelle vicinanze dei tombini e che dovrebbe servire a far capire che i mozziconi gettati nel tombino finiscono in mare, con gravi conseguenze per l’ambiente in cui viviamo.

Posto che mi è molto difficile comprendere come un piccolo logo su un tombino possa disincentivare questa brutta e odiosa pratica (forse sarebbe stato meglio installare una serie di cartelli evidenziando le sanzioni a caratteri cubitali e cominciare davvero a fare le multe), la mia attenzione si è focalizzata anche sulla tipologia di cestini che saranno installati.

Pertanto ho chiesto se i cestini fossero uguali a quelli del centro storico. Mi è stato risposto di sì.

La perplessità allora è aumentata.

I cestini con posacenere del centro storico sono, evidentemente, obsoleti. Non più adatti a questo momento storico in cui la raccolta differenziata deve diventare una priorità. Nei grandi centri commerciali, in stazione e in molti centri storici da anni è possibile vedere cestini attrezzati per la raccolta differenziata, che consentono al turista, al visitatore, di differenziare correttamente le bottigliette di plastica, lattina e vetro che comprano negli esercizi pubblici.

E allora, per quale motivo a Imola, si prevedono nuove installazioni di cestini senza tenere minimamente conto della turisticità del territorio?

Per quale motivo, nell’ambito di una seria campagna di sensibilizzazione, non è stata prevista la sostituzione di tutti i cestini del centro storico? E’ davvero questo il concetto di turisticità che abbiamo di questa Città? Pretendiamo che arrivino migliaia di persone, invochiamo i grandi eventi, e non siamo in grado di consentire ai turisti di differenziare i “rifiuti” (che poi rifiuti non sono se li ricicliamo) prodotti in conseguenza dei loro acquisti in bar ed esercizi pubblici? E la questione appare ancora più problematica se si pensa che, con tutte queste nuove installazioni di cestini, che certamente avranno un costo, non se ne prevedranno altre per diversi anni. Quindi, mentre le nuove normative ci imporranno di differenziare sempre di più, nel centro storico di Imola e nei parchi chissà per quanti anni ancora potremo gettare in maniera indistinta qualunque rifiuto in cestini vecchi e non adeguati.

Di recente mi sono imbattuta in una bella tipologia di cestini a Dozza, comune del Circondario imolese, dove il gestore è lo stesso, e cioè Hera spa. E allora capisci che ci sono Comuni che hanno davvero la consapevolezza delle proprie potenzialità turistiche. E altri, come Imola, che promuovono fantomatiche campagne di sensibilizzazione senza avere la minima attenzione ai dettagli. Che poi, alla fine, tanto dettagli non sono.

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