Fausto Tinti eletto presidente nazionale di Città Slow

Fausto Tinti eletto presidente nazionale di Città Slow

(in foto Fausto Tinti con Stefano Pisani, presidente internazionale di Cittaslow)

CASTEL SAN PIETRO TERME. Il sindaco Fausto Tinti è stato eletto il 6 ottobre scorso presidente nazionale di Cittaslow. la rete internazionale formata dalle città che si impegnano nel migliorare la qualità della vita degli abitanti e dei visitatori. Castel San Pietro Terme è diventata città slow nel 2005. L’elezione di Tinti è avvenuta nel corso dell’assemblea nazionale di Cittaslow, svoltasi all’Expo 2015, a Milano.

“Quest’anno – commenta lo stesso Fausto Tinti –  ricorre il decennale dell’entrata di Castel San Pietro Terme nel novero delle città slow, unico comune della nostra area metropolitana. Una certificazione di qualità di livello internazionale, che abbiamo meritato per la qualità complessiva della vita nel nostro territorio e che aggiunge valore al nostro marketing territoriale. Questo incarico di presidenza è strategico in questo momento storico in cui intendiamo rilanciare Castel San Pietro Terme in chiave di turismo termale e di qualità. Mi attende un lavoro di squadra sia a livello nazionale, in cui coordinerò un gruppo di 10 delegati con specifici compiti, sia a livello locale perché sarà un lavoro svolto in stretta collaborazione con l’assessore Cenni e con il costituendo ufficio per la Promozione del Territorio”.

La certificazione di Cittaslow viene concessa a quei comuni con meno di 50.000 abitanti che non siano capoluogo di provincia e che rispettino le caratteristiche dello statuto, orientato alla qualità della vita dei cittadini e dei visitatori e alla salvaguardia di tipicità gastronomiche o artigianali. Ogni tre anni il titolo viene rinnovato, dopo la verifica che siano ancora rispettate le condizioni.

“È un onore essere chiamato, come sindaco di Castel San Pietro Terme, a presiedere la rete italiana di Cittaslow. Un onore – aggiunge Tinti – ma anche e soprattutto un impegno che si rafforza. Dobbiamo impegnarci per riaffermare una cultura della socialità e dell’accoglienza proprie della tradizione e della storia italiane. La difesa di un buon equilibrio fra sviluppo e ambiente, fra servizi e debito pubblico, fra mobilità sostenibile e competitività del territorio, la salvaguarda delle tipicità alimentari e delle tradizioni, l’accoglienza e l’ospitalità, la socialità, lo sport e la cultura sono fra i cardini di questa visione ‘alow’ che oggi, più che mai, è necessario riaffermare”.

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