Insieme nella rete: quattro percorsi formativi per usare al meglio le nuove tecnologie

Insieme nella rete: quattro percorsi formativi per usare al meglio le nuove tecnologie

IMOLA – Da un’idea del suo socio Michele Martoni, il Lions Club Imola Host – in collaborazione con  CISST (Centro Integrato Servizi scuola/territorio), Telefono Azzurro, Ausl e CISCO Systems e con il patrocinio e il contributo fra gli altri del Comune di Imola –  da cinque anni (2012, 2013, 2014, 2015, 2016) organizza un progetto dal titolo “Ragazzi in rete: @vvisi ai naviganti” sull’educazione all’impiego dei nuovi media da parte dei giovani.

“Dall’anno scorso il progetto ha assunto il titolo di “Insieme nella Rete” in quanto mira a incentivare le relazioni fra le diverse generazioni e a consolidare la rete fra ragazzi, genitori e insegnanti. L’obiettivo è quello di ripristinare il patto educativo fra scuola e genitori per utilizzare al meglio e in modo il più possibile sicuro le tecnologie informatiche” spiega Michele Martoni, del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Bologna, ideatore del progetto.

Il progetto, per l’anno scolastico 2015/2016, vede la partecipazione degli istituti superiori Istituto Paolini-Cassiano, Istituto Alberghetti, Istituto CIOFS/FP e Istituto Scarabelli-Ghini e delle scuole secondarie di primo grado Valsalva (Istituto Comprensivo n. 4), Sante Zennaro (Istituto Comprensivo n. 5), Andrea Costa (Istituto Comprensivo n. 6), Orsini (Istituto Comprensivo n. 7).

“Alla luce della necessità educativa e delle difficoltà riscontrate nei diversi soggetti coinvolti dalle tematiche in argomento, e forti dell’esperienza maturata lo scorso anno, si è deciso di suddividere il progetto in quattro distinti percorsi formativi” aggiunge Michele Martoni.

“Si tratta di un progetto molto importante di educazione fra pari, per quanto riguarda gli studenti e ora anche di coinvolgimento delle famiglie, che non sono sempre in grado di avere conoscenze necessarie per un controllo e un dialogo con i figli sui temi della rete” sottolinea Giuseppina Brienza, assessore alle Politiche educative.

“Nella nostre etica e nei nostri principi come Club di servizio c’è la volontà di dare risposte al territorio ed alle sue necessità ed in questo i giovani rappresentato gli interlocutori preferiti” sottolinea Gabriela Sangiorgi, Presidente Lions Club Imola Host, che ha aggiunto “in questo contesto, vanno segnalati anche il “Progetto Martina – La lotta ai tumori si combatte con la cultura e inizia a scuola” e borse di studio per studenti particolarmente meritevoli”.

Sull’importanza del progetto e di quanto gin qui ottenuto nelle scuole sono si sono soffermate anche Manuela Mingazzini, Dirigente IC7 di Imola e Loretta Salaroli, Dirigente IC 6 Imola

 

I 4 percorsi formativi – Il primo percorso interesserà i genitori e gli insegnanti di tutti gli istituti coinvolti (potenziali interessati: 5.200 c.a.) in un ciclo di tre incontri con esperti di Telefono Azzurro (Dott. Giovanni Salerno), dell’Università di Bologna (Prof. Avv. Michele Martoni), di Cisco Systems (Ing. Matteo Masi).

Il primo incontro si svolgerà mercoledì 13 aprile, 20.30-22.30, nell’Aula Magna Istituto Alberghetti, Via San Benedetto 10, Imola. Relatore l’Avv. Michele Martoni (Università di Bologna) che parlerà di “Aspetti legali: quali rischi corriamo? – Privacy, Reputazione in rete, Tutela dell’Identità, Rischi, Responsabilità della scuola e dei genitori”.

Il secondo incontro è previsto per mercoledì 20 aprile, 20.30-22.30, nell’Aula Magna Istituto Alberghetti, Via San Benedetto 10, Imola. Relatore l’Ing. Matteo Masi (Cisco Systems) che parlerà di “Aspetti tecnologici: come proteggo i miei figli e i loro dati? -Misure di sicurezza, Parental control, Filtri, Setting della privacy nei servizi online”.

Il terzo incontro si svolgerà mercoledì 27 aprile, ore 20.30-22.30, nell’Aula Magna Istituto Alberghetti, Via San Benedetto 10, Imola. Relatori saranno il Dott. Giovanni Salerno (Telefono Azzurro) ed Erika Brusa (Volontaria Spazio Giovani AUSL di Imola) che parleranno di “Aspetti psicologici / relazionali: come posso parlare con i miei figli di questi temi? Relazione genitori-ragazzi alla luce dell’impiego massivo delle nuove tecnologie e della loro pervasività”.

Il secondo percorso prevede un mini-corso di formazione di 10 ore con i formatori di Telefono Azzurro sui temi dell’uso consapevole della rete, della tutela dei dati personali, degli strumenti tecnologici per l’uso sicuro, della legalità in rete, della dipendenza, delle nuove forme di socialità, delle opportunità. A questo percorso parteciperà un gruppo selezionato di allievi (50 ragazzi, suddivisi in gruppi) della classe quarta degli istituti superiori coinvolti. Questi ragazzi al termine del loro percorso assumeranno la qualifica di “peer educator”.

Il terzo percorso: i peer educator, a gruppi di 3 (20 gruppi), si recheranno poi in ciascuna classe delle scuole secondarie inferiori coinvolte nel progetto (80c.a.), oltre alle IV e V della delle scuole primarie (16 c.a.), e terranno una lezione ai loro più giovani colleghi. Parteciperanno a questi incontri 2.600ragazzi c.a. (suddivisi in 96 classi). Alcuni gruppi di peer educator, svolgeranno, inoltre, attività di formazione in favore dei colleghi del loro medesimo istituto scolastico frequentanti le classi prime.

Il quarto percorso (ancora in fase di progettazione) prevede che ciascuna classe delle scuole medie ed elementari coinvolta nella formazione, con l’ausilio di alcuni docenti coinvolti nel percorso di formazione, realizzerà opere sul tema del progetto sfruttando le diverse forme artistiche e comunicative. Le opere create saranno valutate da una giuria che ne individuerà tre maggiormente meritevoli. Il progetto si concluderà con l’evento finale cui parteciperanno tutte le scuole. Nel corso di questa manifestazione verranno mostrate le opere realizzate che poi andranno a comporre un video che verrà distribuito su diversi canali. Si stima di coinvolgere in questo progetto 10 scuole insieme al FabLab Imola.

“L’obiettivo finale è di coinvolgere tutti gli istituti comprensivi imolesi per poi pensare di dare vita ad un percorso stabile all’interno delle scuole” conclude Michele Martoni.

Leggi anche

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *