Migranti, obbligo di lavori socialmente utili. Albertazzi: “una proposta lungimirante”

Migranti, obbligo di lavori socialmente utili. Albertazzi: “una proposta lungimirante”

 

DOZZA – Obbligo, per i richiedenti asilo, di svolgere lavori socialmente utili sul territorio di accoglienza. La recente proposta del Ministro dell’Interno Minniti piace al sindaco di Dozza, Luca Albertazzi, che già da un paio d’anni propone questa soluzione.

“Si tratta di mettere in piedi una prassi virtuosa, attraverso la quale l’obiettivo dell’integrazione può essere raggiunto tenendo in considerazione altri aspetti strategici: quello della dignità dei profughi e quello dell’equità”, dice Albertazzi.

“Ritengo che quest’ultimo aspetto sia fondamentale: è giusto che gli italiani facciano tutto il possibile per aiutare chi è in difficoltà ed è altrettanto giusto che chi riceve aiuto possa darsi da fare in favore della comunità che lo accoglie. L’instaurazione di questo rapporto è necessario per abbattere le barriere ideologiche e costruire una relazione sana tra ospitato ed ospitante. I 35 euro al giorno che i cittadini italiani pagano per ogni profugo saranno spesi più volentieri nel momento in cui allo spirito di solidarietà verrà affiancata la consapevolezza del fatto che la persona accolta è pronta a dare il suo contributo”, prosegue il primo cittadino dozzese.

“Dobbiamo essere consapevoli che i problemi pratici, contingenti, sono notevoli. Da una parte è necessario snellire i procedimenti burocratici mentre d’altra parte dobbiamo dotarci degli strumenti adeguati affinché i profughi possano imparare l’italiano e l’educazione civica parallelamente allo svolgimento dei lavori di pubblica utilità. Pur con tutte le difficoltà, questa è la strada da seguire.

Insomma, meglio tardi che mai! Sarebbe il caso che i ministri e i parlamentari ascoltassero più spesso istanze e idee che provengono dai territori. Per due anni l’ex ministro degli Interni Alfano è stato indifferente rispetto a questo problema”, conclude Albertazzi.

 

 

 

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